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Real Madrid-Villarreal: 3 cose da sapere sul sottomarino giallo

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Questo il poster shock di questa nona giornata di Liga: il Real Madrid accoglie il Villarreal in una partita che prende l’aria di un incontro mannaia per la Casa Bianca. Dopo la cocente battuta d’arresto registrata a Lille (1-0) questo mercoledì di Champions League, gli uomini di Ancelotti devono assolutamente rimobilitarsi. In caso di un’altra prestazione deludente, c’è da scommettere che la prossima sosta per le Nazionali si trasformerà in un calvario per lo staff tecnico del tecnico italiano. Soprattutto da allora Il Real Madrid non perde in casa in tutte le competizioni dall’aprile 2023 e da un incontro contro… il Villarreal (2-3). Hai detto trap match?

Di fronte ad a Casa Bianca pieno di dubbi c’è un sottomarino giallo pieno di fiducia. Con il terzo posto in campionato, il Villarreal offre un gioco allettante sin dall’inizio della stagione. Lo dimostra il numero di gol segnati, 17, che ce la fanno il secondo miglior attacco della Liga a pari merito con… il Real Madrid. Ma le dinamiche del momento pendono chiaramente a favore del club valenciano.



Una dinamica molto positiva

Il Sottomarino Giallo resta su due successi in campionato, ottenuti contro Espanyol e Las Palmas. Il club delle Canarie è un avversario privilegiato poiché il Real Madrid non è riuscito a vincere contro la stessa squadra alla terza giornata (1-1). Coronati da questa grande dinamica, gli uomini di Marcelino si presentano al Santiago Bernabéu con certezze di gioco: successo offensivo, centrocampista compatto, mentalità d’acciaio. Tre volte, il Villarreal ha subito il primo gol senza subire sconfitte dall’inizio della stagione.

Risultati: cinque vittorie, due pareggi e una battuta d’arresto. L’unico fallimento della Liga? Uno schiaffo ricevuto in casa contro il Barcellona (1-5). Ma anche qui il contenuto è lusinghiero. In tre occasioni i compagni di Dani Parejo hanno segnato un gol che alla fine è stato rifiutato. Se non ci fossero dubbi sulla posizione illegale dei tre marcatori, la partita avrebbe potuto cambiare in altro modo. E il punteggio resta, a dir poco, severo. A margine di questo intoppo, il Villarreal concede molto (15 gol) ma riesce sempre a ribaltare la situazione per strappare almeno un pareggio. Una vera forza di carattere, come il suo allenatore.

  1. Leggi anche: La lezione tattica di Genesio a Carlo Ancelotti

Marcelino, il portafortuna del Villarreal

Ritornato al Villarreal l’anno scorso dopo un primo periodo di successo dal 2013 al 2016, Marcelino ha un’idea molto precisa di come vuole che giochi la sua squadra. Sostenitore del 4-4-2, l’allenatore spagnolo non esita a compattare il centrocampo per vincere la preziosa battaglia a centrocampo. Convinto del suo linea guida, il tecnico riesce a trasmettere un messaggio di chiarezza ai suoi giocatoriperfettamente consapevoli dei compiti che dovranno svolgere a seconda della natura della riunione.

Coerente, equilibrato, tecnicamente corretto: il Villarreal resta molto gradevole alla vista; prova, se ce ne fosse bisogno, che Marcelino vuole mantenere anche una certa estetica. Il bel gioco, sì, ma anche l’efficacia per l’apostolo del classico. Marcelino preferirà sempre la solidità difensiva alla vistosità dei suoi attaccanti, soprattutto se questi ultimi non sono uniti nel pressing. Nel corso dei suoi vari mandati, Marcelino è riuscito nell’impresa di qualificarsi tre volte per una Coppa dei Campioni, con l’ulteriore vantaggio di un ritorno in prima divisione nel 2013. Un uomo di brio.

  1. Vedi anche: Real Madrid – Villarreal: rimbalzo obbligatorio per gli uomini di Ancelotti

Nicolas Pepe, una seconda giovinezza

Se c’è un giocatore che brilla brillantemente in questo collettivo omogeneo, è Nicolas Pepe. Venu del Türkiye in off-season, dopo un anno complicato al Trabzonspor, il nazionale ivoriano sembra ritrovare il suo splendore. Marcatore nell’ultima partita contro il Las Palmas, il mancino ex Arsenal ha soprattutto ritrovato fiducia nella sua tecnica con la palla. Segno di un ritorno ad alti livelli: i suoi verbali accumulati dall’inizio dell’anno finanziario 2024-2025. L’ivoriano ha giocato 318 minuti, quasi un terzo del suo tempo giocato la scorsa stagione.

Nicolas Pepe si sta evolvendo in un nuovo paese. Un campionato che non ha mai vissuto e al quale si sta divertendo ad acclimatarsi, con vera motivazione. Per l’ex attrazione dell’Arsenal, fare uno scherzo al più grande club del mondo nella sua tana sarebbe una rinascita dopo diversi anni di stenti. Questo sabato avrà l’occasione di ricordare al Vecchio Continente che senza dubbio dovranno contare su di lui per fare il guastafeste nella Liga.

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