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La stazione sciistica dell’Alpe du Grand Serre nell’Isère chiude i battenti

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Con 48 voti “contro” e 12 voti “a favore”, gli eletti della Comunità dei Comuni di Matheysine (CCM) hanno deciso, stasera, in assemblea, di non rilanciare una delegazione dirigenziale interessata con l’azienda Sata per due stagioni riguardanti l’Alpe du Grand Serre. Il che segnala di fatto la chiusura del comprensorio sciistico di cui è responsabile la comunità. I deficit cumulativi sono diventati troppo pesanti per le finanze e la comunità dei comuni non ha ricevuto un sostegno così forte e incerto, né così rapidamente, come sperava, per il suo progetto di riconversione “quattro stagioni”, che richiede ingenti investimenti.

Operazione in perfusione comunitaria dal 2017

Su France Bleu Isère, Coraline Saurat, presidente della CCM, Comunità dei comuni di Matheysine, spiega che si tratta di una decisione “difficile” ma che doveva essere presa. “Dal 2017 la Comunità dei Comuni è al capezzale della stazione, con assunzione di competenza nel 2021, e dal 2017 sono stati messi in funzione 2 milioni 779mila euro […] e l’impatto dell’impegno per altri due anni è stato considerevole senza alcuna prospettiva futura“.

Un piano di riconversione “quattro stagioni” non sufficientemente supportato?

La Comunità dei Comuni di Matheysine ha cercato di delineare il futuro attraverso un piano di investimenti relativamente ingenti che avrebbe consentito un cambiamento, una riconversione, degli impianti di risalita dell’Alpe du Grand Serre in un sistema “quattro stagioni” che consenta sia lo sci che la mountain bike così come approcci per escursioni più lontane. Un piano impossibile da realizzare e per il quale il sostegno dello Stato, tra gli altri, non è stato all’altezza o ha tardato a concretizzarsi. Oggi “lo Stato non ci sostiene concretamente né sul futuro della stazione né sul funzionamento transitorio” spiega il prescelto.

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E ora all’Alpe du Grand Serre?

Nel sito dell’Alpe du Grand Serre restano però un paesaggio, un ambiente, professionalità e attività possibili. Quali? Coraline Saurat ci invita, dopo aver digerito la notizia, a sederci attorno a un tavolo. Comunità in particolare, comunità di comuni, dipartimenti, regioni, stati, innanzitutto»raggiungere le persone e le famiglie più colpite nella regione“, in modo da “pensare al futuro e pensarlo in modo diverso e considerare sviluppi concreti e a lungo termine per mantenere l’attività nella valle della Roizonne e nell’Alpe du Grand Serre.

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