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La procedura di licenziamento di Emmanuel Macron contestata in commissione all’Assemblea

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Mercoledì mattina, la procedura di destituzione del Presidente della Repubblica presentata dagli Insoumi è stata respinta dalla Commissione di Diritto dell’Assemblea Nazionale. Nonostante ciò, se ne potrebbe discutere presto nell’Emiciclo.

Nessuna sorpresa. Mercoledì mattina, la procedura di impeachment del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, è stata respinta durante una votazione nella commissione di diritto dell’Assemblea nazionale, con 54 voti contro 15 a favore. Per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica, una proposta del genere è stata discussa alla Camera, dopo la convalida da parte dell’ufficio dell’Assemblea, due settimane fa, della proposta “ammissibilità” di esso. Un’idea sostenuta dagli Insoumi dopo la scelta del Capo dello Stato di non nominare Lucie Castets, candidata del Nuovo Fronte Popolare per Matignon, a Matignon dopo i risultati delle elezioni legislative, lo scorso giugno.

Durante i dibattiti, i ribelli hanno denunciato “Il colpo di stato del presidente Macron”che, invece di scegliere il candidato dell’alleanza di sinistra, ha deciso di nominare Michel Barnier primo ministro. “L’instabilità è lui, il caos è lui”ha criticato Antoine Léaument invitando l’Assemblea a farlo “Far rispettare la voce del popolo licenziando Emmanuel Macron”. E gli Insoumi continuano: “Bravata, ha detto: ‘Che vengano a prendermi’. È giunto il momento!”. Prima di dire a questi colleghi: “La storia ci giudicherà, andiamo sul sicuro”.

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Il resto dell’alleanza di sinistra era molto più moderato. In particolare il relatore ambientalista, Jérémie Iordanoff, che ha interrogato “le carenze” pregiudizi del Presidente della Repubblica. Rispondendo: “Non credo che la violazione sia evidente”. Prima di stimare, però: “C’è un forte malcontento tra gli elettori e non possiamo ignorarlo”. “È una procedura che aiuterà Emmanuel Macron a riabilitarsi piuttosto che indebolirlo politicamente. Inoltre temo una banalizzazione della procedura di impeachment che non rientra nella nostra tradizione parlamentare. Macron non ha violato la Costituzione»da parte sua ha difeso il socialista Marc Pena.

Un “colpo di comunicazione”

Gli altri blocchi politici denunciano quasi all’unanimità: a “acrobazia comunicativa” Ribelli. “Coloro che piangono per la destituzione di Emmanuel Macron attraverso la comunicazione hanno votato per lui nel 2017, nel 2022 e poi hanno sostenuto le sue truppe nel 2024”ha criticato il deputato della RN Philippe Schrek, prima di attaccare gli Insoumi: “Voi volete che la scomparsa delle istituzioni ceda il posto al disordine e all’odio”.

“La vostra proposta è giuridicamente infondata e politicamente irresponsabile. (…) Rimanete dei perdenti e cercate di indebolire la nostra democrazia”da parte sua ha criticato la deputata del Rinascimento ed ex ministro Aurore Bergé. Prima di prendere d’assalto: “È tutt’altro che un giorno storico perché siamo così abituati ai vostri eccessi, ai vostri eccessi e alle vostre bugie”. UN “nuova scoperta” dei ribelli “provocare”ha deriso la vicepresidente dell’Assemblea di Horizons, Naïma Moutchou. Il deputato della LR Philippe Gosselin, da parte sua, ha denunciato a “Un processo politico che ci porterebbe ad un vicolo cieco”. “Il presidente è libero di fare ciò che vuole, anche se questo costituisce senza dubbio un errore politico. Ma è questa una violazione del dovere?chiese.

Poche possibilità di essere adottato

Respinta in Commissione Legislativa dopo questo voto, questa procedura di revoca potrebbe ancora essere discussa in seduta pubblica nell’emiciclo dell’Assemblea nazionale, se la Conferenza dei presidenti decidesse di iscriverla all’ordine del giorno, cosa tutt’altro che garantita data la sua composizione – la sinistra non ha la maggioranza. “La nostra posizione non ferma la procedura, qualunque essa sia”, ha chiarito prima del voto il presidente della commissione legislativa, Florent Boudié.

Se venisse comunque discusso nell’emiciclo, non avrebbe quasi nessuna possibilità di essere adottato: il Raggruppamento nazionale come il Partito socialista, i repubblicani e i macronisti hanno già annunciato che lo faranno. si opporrebbe. Il gruppo PS ha tuttavia deciso di votare a favore “ammissibilità” di questa proposta affinché lo sia almeno “dibattuto” al Palazzo Borbone.

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