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questa frase che non cessa di suscitare polemiche

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“Lo Stato di diritto non è né immateriale né sacro”. Lanciato lo scorso fine settimana nelle colonne di JDDda allora questa frase di Bruno Retailleau continua a far scorrere inchiostro. Per il nuovo inquilino di Place Beauvau, “[l’État de droit] è un insieme di regole, una gerarchia di norme, un controllo giudiziario, una separazione dei poteri, ma la fonte dello Stato di diritto è la democrazia, è il popolo sovrano”. Abbastanza da far rabbrividire i sostenitori della sinistra! Mentre la socialista Najat Vallaud-Belkacem chiama Emmanuel Macron a intervenire per far rispettare la Costituzione, che ritiene “disprezzato” dopo l’uscita di Retailleau, si chiede il leader dei deputati del PS Boris Vallaud “quale sarebbe la differenza con un Ministro degli Interni della Marina Militare?”

Una dichiarazione controversa condannata anche dagli eletti della maggioranza presidenziale. La presidente dell’Assemblea nazionale del Rinascimento, Yaël Braun-Pivet, ha subito voluto concentrare nuovamente l’attenzione sul ministro Francia 2 il giorno successivo all’intervista rilasciata a JDD : “Lo Stato di diritto è ciò che protegge i nostri cittadini, è l’uguaglianza di tutti davanti alla legge, è la gerarchia delle norme. Quando la situazione è tesa non dobbiamo mettere in discussione lo Stato di diritto, è ciò che protegge la nostra democrazia”. Stessa storia con Gérald Darmanin, che ha voluto ricordarlo al suo successore “L’immigrazione legale è un’opportunità per il nostro Paese”. Anche l’ex primo ministro Elisabeth Borne ha parlato della controversia e lo ha ricordato “il tempo [n’était] per non fare commenti controversi”sottolineando che Bruno Retailleau “è ministro dell’Interno, ora è lui la responsabilità”.

FOTO – Chi sono i ministri del governo Barnier?

Bruno Retailleau: dopo le polemiche, il tentativo di fare marcia indietro

Di fronte alla portata della controversia, il nuovo ministro dell’Interno si è espresso in un comunicato stampa diffuso martedì 1 ottobre, in cui si rammarica di ciò che definisce “falsi dibattiti” : “Naturalmente non può esserci democrazia senza Stato di diritto, senza che le autorità pubbliche rispettino la legge e le libertà. Questo è il fondamento della nostra Repubblica” si è quindi qualificato. Tuttavia, se lui non sembra più accettarle del tutto, le parole del “Il primo poliziotto francese” trovò ancora qualche sostenitore nelle fila dell’estrema destra. Se il Raggruppamento Nazionale si è dimostrato piuttosto discreto fin dall’apertura del processo sul caso degli assistenti dei suoi parlamentari europei, la deputata della RN Laure Lavalette si è presa il tempo di designare Retailleau come “portavoce della Marina Militare”. Anche il partito zemmorista si è congratulato con il repubblicano per le sue posizioni. Invitata sul set di CNews, Sarah Knafo propone addirittura Bruno Retailleau “avrebbe potuto essere a Reconquête” e lo rivela “quello che ha detto ha suscitato un’enorme eccitazione a destra”. Abbastanza per mettere in imbarazzo il nuovo primo ministro Michel Barnier, già criticato per la composizione del suo governo, che è di estrema destra.

Articolo scritto in collaborazione con 6Médias

Crediti fotografici: Jack Tribeca / Bestimage

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