Si parlerà di “lassismo giudiziario” su Cnews? Denunceremo un delinquente che si fa beffe della giustizia nel JDD? Improbabile, eppure…
Il clan Le Pen e parte del Fronte Nazionale – oggi RN – sono sotto processo da lunedì 30 settembre per un caso di appropriazione indebita nei confronti di assistenti parlamentari europei del partito di estrema destra. L’ennesima truffa organizzata dai fascisti, che tuttavia passano le loro campagne elettorali dicendo “sono tutti marci, tranne noi”.
Tra gli imputati, Jean-Marie Le Pen, fondatore del partito, 96 anni. “Chi se ne va per primo è sempre il migliore”, dice il proverbio.
La giustizia ha esentato il quasi centenario dal comparire al processo, sulla base di certificati medici che attesterebbero “l’alterazione delle sue facoltà cognitive e la sua incapacità di rispondere ai magistrati”. Quelli che gli erano vicini dicevano addirittura che non capiva più nulla di ciò che lo circondava. Pratico.
Solo che 48 ore prima di questo famoso processo, lo stesso Jean-Marie Le Pen, presentato come in punto di morte, ricevette nella sua villa di Hauts-de-Seine un gruppo di neonazisti, venuti a salutarlo. canta una canzone e ridi con lui. Questi sono i membri del gruppo Lione Match Retour. La scena è stata filmata, si vedono i neonazisti che canticchiano canzoni di estrema destra e il vecchio razzista che ride. Sul tavolo del soggiorno si stappano bottiglie di champagne, tutti si divertono.
Il cantante si chiama Renaud Mannheim, è stato responsabile della sezione lionese di Troisième Voie, movimento sciolto nel 2013 in seguito all’omicidio di Clément Méric, ed ex leader locale della rete nazista Blood & Honor, anch’essa sciolta. È anche il logo Blood and Honor – “sangue e onore”, lo slogan di Hitler – che campeggia orgogliosamente sulle immagini scattate con Le Pen.
Il logo del gruppo musicale è costituito da un Totenkopf, il teschio con le ossa incrociate che era l’insegna delle unità delle SS responsabili della gestione dei campi di concentramento nazisti, e un tirapugni. Médiapart ricorda che i Match Retour si sono esibiti in particolare, nel maggio 2022, durante un raduno nell’Alto Reno in omaggio alle SS francesi.
Nella foto con Jean-Marie Le Pen, il batterista indossa una maglietta con la scritta “Reconquering Europe”, il nome di un festival rock neonazista in Ungheria, illustrato da una famosa immagine della Gioventù hitleriana che suona trombe e tamburi. Troviamo in questa conviviale assemblea anche Thomas Joly, presidente del Partito di Francia, un piccolo gruppo pétainista che recentemente si è distinto per aver affisso manifesti in difesa della Francia bianca, con un’iconografia vicina a quella del Terzo Reich.
Médiapart spiega che dopo la visita a Jean-Marie Le Pen, il gruppo lionese “ha continuato il suo percorso più a nord per esibirsi sabato sera nell’ambito di un concerto clandestino neonazista organizzato in Piccardia”.
Ascolteremo sui mass media per una settimana grida di terrore che denunceranno l’antisemitismo genocida dell’estrema destra francese? Certamente no, nella nostra epoca di inversione assoluta, questo trattamento non è più riservato solo alla sinistra quando denuncia i crimini di Israele.
Médiapart precisa che tutta questa festicciola si è svolta in una villa di 300 metri quadrati, costata 2,5 milioni di euro, appartenente al miliardario Pierre-Édouard Stérin, che ha investito milioni di euro per aiutare le reti estreme. diritto di conquistare municipi e potere.
Per fare bella figura, Marine Le Pen ha annunciato che “sporrà una denuncia per abuso di debolezza: ritiene che i musicisti abbiano approfittato del cattivo stato di salute di suo padre”.
Un’affermazione ipocrita che inganna solo gli ignoranti: questo caldo pomeriggio tra nazisti è perfettamente coerente con l’intera vita di Jean-Marie Le Pen.
Dopo essere stato torturato in Algeria, si ritrovò disoccupato e decise nel 1963 con i suoi amici di estrema destra di fondare la Società di Studi e Pubbliche Relazioni – SERP – che sarebbe diventata un’etichetta discografica. Si trattava prima di promuovere la colonizzazione, con quattro dischi sulla guerra d’Algeria, poi, nel 1965, una serie di album che promuovevano la storia del Terzo Reich: ascoltavamo discorsi di Hitler e degli alti dirigenti nazisti, ma anche canzoni di propaganda e incontri atmosfere.
La SERP pubblica anche un album su Philippe Pétain, con la registrazione dei discorsi del collaboratore e delle difese del suo avvocato dopo la guerra, lui stesso amico di Le Pen. Quest’ultimo sarebbe stato processato e condannato tre anni dopo per “apologie per crimini di guerra”.
Il Fronte Nazionale venne creato il 5 ottobre 1972, nel corso di una riunione privata che riunì 70 persone. Tra i fondatori, Pierre Bousquet, ex della divisione SS Charlemagne, fedele tra i fedelissimi di Hitler, che difese Berlino fino alla fine. Roger Holigné, dell’OAS, Organizzazione Armée Secrète, un gruppo terroristico che voleva mantenere l’Algeria francese, che uccise quasi 3.000 persone e tentò di assassinare De Gaulle. Sono presenti anche Alain Robert, del gruppo fascista Ouest, e François Brigneau, ex zelante collaboratore. Troviamo ancora François Duprat, un “nazionalista rivoluzionario” già membro del gruppo fascista Ordine Nuovo e feroce negazionista. E ovviamente Jean-Marie Le Pen.
Quindi, contrariamente a quanto sostiene la figlia, la festicciola del 28 settembre tra nazisti non costituisce un’anomalia o un “abuso di debolezza”. Riunisce le due passioni del fondatore della RN: la musica e il fascismo.
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