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seguire il discorso del Primo Ministro ai parlamentari

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Michel Barnier scende nell’arena. Il nuovo primo ministro è atteso martedì 1° ottobre all’Assemblea nazionale per presentare la sua tabella di marcia nel corso della tradizionale dichiarazione di politica generale. Al termine del Consiglio dei ministri, lo ha annunciato la portavoce del governo, Maud Bregeon “un discorso d’azione” ma anche “un metodo” impronta del“attaccamento immateriale” del Primo Ministro “all’Estato di diritto. Ha così riparato iles “linee rosse” di Michel Barnier: “nessuna tolleranza per il razzismo, l’antisemitismo, il comunitarismo; nessuna tolleranza per la violenza contro le donne, per gli attacchi alla laicità; nessuna messa in discussione, ovviamente, del progresso sociale e nessuna messa in discussione, ovviamente, dello Stato di diritto”, ha insistito il portavoce. Segui il nostro intervento.

Nessun voto di fiducia. A quasi un mese dalla sua nomina, il primo ministro dovrà parlare a partire dalle 15. Didier Migaud, ministro della Giustizia e numero 2 del governo, leggerà contemporaneamente al Senato il discorso del capo del governo. Michel Barnier non cercherà la fiducia dei deputati, come i suoi predecessori Elisabeth Borne e Gabriel Attal, privati ​​come lui della maggioranza assoluta.

Spazio di manovra ristretto.Michel Barnier dovrebbe parlare per circa un’ora, secondo chi lo circonda, e insistere “debito finanziario e debito ecologico”. Oltre alla mancanza di maggioranza per il governo, c’è una situazione finanziaria esplosiva con a slittamento del deficit pubblico. Dovrà quindi chiarire le sue intenzioni in merito ad eventuali aumenti delle tasse, il controllo dei flussi migratori o addirittura il passaggio alla rappresentanza proporzionale.

Primo singhiozzo. Per preparare la sua tabella di marcia, il Primo Ministro ha organizzato un seminario governativo, che mirava soprattutto a sviluppare lo spirito di squadra dopo diversi intoppi. Appena nominato, il ministro degli Interni Bruno Retailleau ha avuto un braccio di ferro con il ministro della Giustizia Didier Migaud. Durante il fine settimana, il massimo poliziotto francese ha acceso un nuovo fuoco dichiarando che lo stato di diritto non esiste “non sacro”.

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