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qual è l’obiettivo di Israele e delle sue incursioni via terra?

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L’esercito israeliano ha annunciato di aver lanciato operazioni di terra nel sud del Libano nella notte tra lunedì e martedì. Secondo l’IDF, per oggi è prevista una “manovra più ampia”.

L’esercito israeliano ha annunciato ufficialmente questo martedì, 1° ottobre, che le sue forze “hanno iniziato alcune ore fa raid di terra limitati, localizzati e mirati”. […] contro obiettivi e infrastrutture dei terroristi Hezbollah nel sud del Libano”. Le prime incursioni via terra, menzionate da diversi giorni da Israele, sono finalmente avvenute nella notte tra il lunedì e il martedì.

Queste operazioni prendono di mira obiettivi “situati in villaggi vicino al confine” e che “costituiscono una minaccia immediata per le comunità israeliane nel nord di Israele”, ha aggiunto l’IDF in una nota. Avverte inoltre che una “manovra più ampia” avrà luogo nel sud del Libano questo martedì, 1° ottobre, dopo le “operazioni discrete” della notte. Di “intensi combattimenti” nel sud del Libano si era già parlato martedì mattina il portavoce dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, in un messaggio su X.

Media libanesi, in particolare il canale Al-Mayadeen ritenuti vicini a Hezbollah, affermano di non avere alcuna conferma che le truppe israeliane abbiano attraversato la frontiera con il Libano durante la notte. Il movimento islamista filo-iraniano, tuttavia, precisa in un comunicato stampa di aver preso di mira due volte i soldati israeliani a Metula, nel nord di Israele, prima con l’artiglieria e poi con i razzi.

Mentre l’obiettivo di Israele con queste incursioni terrestri è in discussione, due funzionari israeliani hanno dichiarato, in condizione di anonimato, al sito americano Axios che l’operazione lanciata nella notte tra lunedì e martedì “non è finalizzata ad occupare il sud del Libano”. Una posizione ribadita dall’ambasciatore israeliano in Francia, Joshua Zarka, al microfono di FranciaInter : “Non abbiamo intenzione di invadere il Libano. Ciò che stiamo cercando di fare è consentire il ritorno della nostra popolazione che dovrebbe essere a casa nel nord del Paese”. Il diplomatico aggiunge che Israele ha “cercato molte volte di trovare una situazione diplomatica” ma ritiene che “finora la diplomazia ha fallito e [qu’]siamo stati costretti a usare la forza”.

Le incursioni di terra in Libano sembrano essere una nuova fase dell’offensiva israeliana contro Hezbollah, movimento islamista filo-iraniano, iniziata una decina di giorni fa con l’intensificarsi dei raid aerei. Lo Stato ebraico giustifica le sue operazioni con il desiderio di mettere in sicurezza un’intera fascia nel nord di Israele, al confine con il Libano, per consentire il ritorno di oltre 60.000 civili evacuati. La stessa giustificazione viene avanzata per spiegare i progressi terrestri.

Secondo le informazioni fornite da Israele, l’alleato americano di Israele ha cercato di dissuadere lo Stato ebraico dal compiere incursioni in Libano New York Times. La diplomazia americana vede nelle operazioni della notte il frutto dei propri sforzi, ricordando che Israele ha effettuato incursioni “limitate” lungo la frontiera con il Libano.

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