Questo 30 settembre Nicolas Sarkozy è stato ospite di Sonia Mabrouk, a La Grande Intervistasu CNEWS ed Europa1. Tra gli argomenti discussi c’era ovviamente lo spregevole omicidio di Philippine, una diciannovenne il cui unico errore è stato quello di incrociare uno stupratore sotto OQTF – un OQTF che, come decine di migliaia di altri, ovviamente non è mai stato applicato.
Nicolas Sarkozy, che una volta veniva descritto come entusiasta, ora appare saggio. Una specie di padre nobile, come Nestore l’Iliadeun centro di calma e stabilità. Ci verrebbe quasi da ridere. Perfettamente a suo agio nel suo nuovo ruolo (ruolo che ricopre, diciamogli giustizia, da diversi anni), l’ex Presidente della Repubblica ha esordito affermando la triste verità: “Non è inevitabile, questa ragazzina non avrebbe mai dovuto incontrare questo individuo”. E per ribadire il concetto parlando dell’obbligo puramente retorico di lasciare il territorio: “È un triplice errore amministrativo, politico e giudiziario”. In effetti, non potremmo dirlo meglio. Errore amministrativo e giudiziario, certamente, quindi fallimento congiunto della normativa e dell’intervento umano del giudice, che, nonostante un comprovato rischio di recidiva, ha preso la decisione di rilasciare l’assassino. Quanto all’errore politico, se fosse effettivamente dimostrato, forse Nicolas Sarkozy non è nella posizione migliore per parlarne…
L’ex presidente, che vinse con Buisson e governò con Kouchner
Ricordiamo gli effetti teatrali che ha abilmente realizzato per assicurarsi la sua elezione nel 2007, in una Francia che già voleva più ordine. Lo aveva promesso ” sbarazzarsi “ la Francia dei suoi “feccia”per superare la periferia “Karcher®”. Diciassette anni dopo, proliferano le zone senza legge soggette al traffico di droga, gli ingressi illegali si contano a centinaia di migliaia e, sotto il suo stesso mandato, si era precipitosamente ritirato instaurando un governo aperto, cioè di sinistra.
“L’immigrazione è un problema”ha detto l’ex presidente, per il quale “la crisi migratoria è appena iniziata” : nel testo si tratta di Jean-Marie Le Pen oppure non lo sappiamo. Queste sono le parole pronunciate quaranta anni fa dal fondatore del Fronte Nazionale, parole per le quali venne definito nazista, parole contro le quali si espresse lo stesso Sarkozy quando lo affrontò in un dibattito nel 2005.
Che perdita di tempo! Che ipocrisia! Un’ipocrisia di tutt’altra natura rispetto a quella che Nicolas Sarkozy critica ancora contro Sonia Mabrouk, quando critica la sinistra e la sua isteria antirazzista. Perché la sinistra non si è avvolta negli orpelli della fermezza per lasciare i confini spalancati. Non è andata avanti sotto mentite spoglie… a differenza dell’ex presidente, mai privo di dichiarazioni serie, mai in ritardo nel dimenticarle quando è al potere. In fondo, l’indecenza non è solo quella dei manifestanti che hanno interrotto il minuto di silenzio osservato da alcuni eletti in omaggio a Philippine. È anche dalla parte di coloro che hanno promesso così tanto e mantenuto così poco. In prima fila troviamo Sarkozy, ex massimo poliziotto francese, ex presidente, che ha vinto con Buisson e ha governato con Kouchner. È un po’ facile interpretare gli ideologi conservatori in pensione.
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