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in apertura del processo RN, Marine Le Pen si dice “molto calma”

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L’ex candidato alla presidenza vuole “smascherare” gli “argomenti” del suo movimento che appaiono in tribunale nel contesto dei sospetti di posti di lavoro fittizi al Parlamento europeo. “Abbiamo molti argomenti da sviluppare”, ha già promesso.

Mostra la tua calma. Pochi minuti prima dell’inizio del processo che coinvolge Marine Le Pen e altre 24 persone, la presidente dei deputati del Raggruppamento Nazionale è arrivata a testa alta.

“Sono qui per presentare le nostre argomentazioni. Sono molto calmo”, ha detto l’ex candidato alla presidenza al microfono di BFMTV questo lunedì pomeriggio.

“Abbiamo molti argomenti da sviluppare”

Marine Le Pen è sospettata di aver sottratto fondi al Parlamento europeo per pagare i dipendenti del partito. Deve rispondere di queste pesanti accuse davanti al Tribunale penale di Parigi e sta giocando alla grande.

Il membro del Pas-de-Calais deve affrontare a pena detentiva di 10 anniun milione di euro di multa e dieci anni di ineleggibilità, con una linea di difesa prescelta: quella dell’assunzione di responsabilità.

“Abbiamo molti argomenti da sviluppare. In gioco c’è la libertà parlamentare. Non abbiamo violato alcuna regola”, ha detto il RN eletto.

Personaggi storici costretti a spiegarsi

Il caso è iniziato nel 2015 con una relazione del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e riguarda numerosi contratti di addetti parlamentari per un periodo di oltre dieci anni (2004-2016).

Per l’accusa questi “assistenti”, che faticavano a descrivere i loro compiti, avevano solo il titolo. Alcuni non avevano mai nemmeno incontrato il loro datore di lavoro ufficiale né messo piede in Parlamento e, secondo l’accusa, lavoravano solo per il partito, cosa vietata dalle norme europee.

Sono implicate diverse figure storiche del partito, come Catherine Griset, capo di gabinetto di Marine Le Pen, o addirittura la guardia del corpo di Jean-Marie Le Pen.

Numerose vie di ricorso in caso di condanna

Questo processo potrà ostacolare la sua corsa presidenziale nel 2027? Certo è che in caso di sanzione di ineleggibilità Marine Le Pen ricorrerebbe in appello contro la sua sentenza.

Esistono infatti numerose vie di ricorso, dal semplice ricorso alla Corte di Cassazione, che dura diversi anni. Finché la condanna non è definitiva, non si applicano sanzioni legali. Basti dire che una eventuale sentenza di ineleggibilità pronunciata in via definitiva prima del 2027 appare improbabile.

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