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Julian Alaphilippe, grande paura per il suo futuro

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Costretto al ritiro domenica durante i Mondiali dopo l’ennesima caduta, Julian Alaphilippe non è solo vittima della sfortuna.

Julian Alaphilippe è maledetto? La domanda è d’obbligo visto che il corridore francese, tornato in prima linea e pieno di ambizioni in vista dei Mondiali, ha dovuto abbandonare la corsa dopo soli 35 chilometri, vittima di un’altra caduta. Una caduta dalle gravi conseguenze visto che il leader della Quick-Step, che si è lussato una spalla ed è stato trasportato in ospedale, deve rinunciare a fine stagione.

Le cadute fanno sicuramente parte del ciclismo e anche Tadej Pogacar l’anno scorso, alla Liegi-Bastogne-Liegi, o Jonas Vingegaard, all’ultimo Giro dei Paesi Baschi, hanno visto crollare i loro piani per il Tour de negli ultimi due anni. Ma per quanto riguarda Julian Alaphilippe, la serie nera è edificante. Caduto per la prima volta qualche settimana prima durante la Strade Bianche, il due volte campione del mondo francese ha senza dubbio visto la sua carriera cambiare nella Liegi-Bastogne-Liegi nella primavera del 2022 quando, vittima di una caduta collettiva, è finito contro un albero Il risultato è stato uno spavento immenso ma anche uno pneumotorace e diverse fratture alle costole e alla clavicola.

Contrassegnato con un ferro rosso da questo autunno, Julian Alaphilippe continua dalle cadute, sia durante l’11e tappa del Giro di Spagna nel 2022, al Giro della Vallonia l’anno scorso, durante l’Omloop Het Nieuwsblad quest’inverno o anche durante l’ultima Strade Bianche. Una serie oscura che chiama.

Julian Alaphilippe psicologicamente colpito

E per Jérôme Coppel queste ripetute cadute non sono solo dovute a una sfortunata coincidenza. “È sempre e solo colpa della sfortuna” si è confidato al microfono di RMC, convinto che il francese sia mentalmente malato. Un’opinione che Thomas Voeckler, allenatore della Francia, non è lontano dal condividere.

“Ci è mancato, è un elemento essenziale, ma fa parte del ciclismo e dobbiamo saper mettere le cose in prospettiva perché, visto quello che è successo in questi giorni, nella vita ci sono cose molto più drammatiche di così”ha dato il via per la prima volta alla Vandea in riferimento alla morte di Muriel Furrer a seguito di una caduta durante la gara femminile junior. Questa tragedia avrebbe toccato il corridore francese? “Nessuna relazione”, ha affermato prima di ammettere tuttavia che Julian Alaphilippe è senza dubbio psicologicamente segnato.

“Un corridore che cade due, tre o quattro volte di seguito inizia ad avere un po’ di paura e ad avere apprensioni controproducenti durante la corsa? SÌ, sussurrò. Ma è passato un po’ dall’ultima volta che ha scopato Julian. » È bastato un attimo di distrazione per cadere ” bestia “ rovina la fine della sua avventura alla Quick-Step e getta un velo sul resto a Tudor.

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