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Accento, Brexit, sottomarini… Boris Johnson racconta la sua relazione con Emmanuel Macron nel suo nuovo libro

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Nel suo nuovo libro “Unleashed”, l’ex primo ministro britannico ripercorre il suo rapporto con il presidente della Repubblica, che voleva, secondo lui, che la Brexit decisa nel Regno Unito fosse “punita”.

L’inglese di Emmanuel Macron è tutt’altro che perfetto, secondo l’ex primo ministro britannico Boris Johnson. Nel suo nuovo libro Scatenato, in un estratto pubblicato dal quotidiano britannico Daily Mail questa domenica, 30 settembre, l’ex capo del governo conservatore si fa apertamente beffe del Presidente della Repubblica… o meglio del suo accento.

Mentre i due uomini si trovavano nei giardini di Downing Street nel giugno 2020 in occasione delle commemorazioni del discorso di appello alla resistenza del generale de Gaulle, Dilyn, il cane di Boris Johnson, avrebbe interrotto una cerimonia.

“Zat è il tuo deurg?”

“Is zat your deurg?”, avrebbe chiesto Emmanuel Macron, dice Boris Johnson. In un inglese ovviamente molto stentato, poiché la frase “Is this your dog?” è scritto e pronunciato correttamente “È quello il tuo cane?” nella lingua di Shakespeare.

Ma il britannico attacca soprattutto il comportamento di Emmanuel Macron, mentre le tensioni tra Regno Unito e Unione Europea sono intense da molti anni a causa della Brexit.

Boris Johnson scrive nel suo libro che se il presidente della Repubblica era “affascinante” e i due uomini erano spesso d’accordo su diversi argomenti importanti, Emmanuel Macron voleva che la Brexit fosse “punita”.

Una cena segreta nel 2021 sui sottomarini australiani

L’ex inquilino del 10 di Downing Street porta ad esempio il tema dell’immigrazione e degli arrivi dei migranti che attraversano la Manica quasi quotidianamente. “Mi sembrava quantomeno possibile che stesse utilizzando la questione come un’arma, permettendo silenziosamente ai migranti di attraversare il confine in numero sufficiente da far impazzire il pubblico britannico e minare uno dei fatti più importanti della Brexit, ovvero che abbiamo ripreso il controllo del nostro paese. confini”, scrive Boris Johnson.

L’ex primo ministro racconta anche un’intervista in cui accennava alla possibile costruzione di una strada che collegherebbe la Francia al Regno Unito. “Era assurdo che due delle più grandi economie del mondo fossero collegate solo da un’unica linea ferroviaria. Non era ora, dicevo (improvvisando un po’), di creare un nuovo collegamento stradale attraverso la Manica?”, ricorda Boris Johnson.

Spiega che Emmanuel Macron ha rifiutato l’offerta, “un po’ bruscamente, come se fosse improvvisamente sgomento all’idea che gli inglesi attraversassero un ponte per andare nel suo paese relativamente sottopopolato”.

Boris Johnson afferma di essersi preso la sua “superba vendetta” pochi mesi dopo, nel giugno 2021, durante una riunione del G7. L’ex primo ministro britannico spiega di aver organizzato una cena riservata con il suo omologo australiano e presidente americano Joe Biden.

L’obiettivo: annullare il contratto franco-australiano relativo all’ordine di 12 sottomarini e creare AUKUS, cooperazione militare tripartita tra Regno Unito, Australia e Stati Uniti.

Secondo il racconto di Boris Johnson, lui e il suo omologo australiano hanno bevuto dell’ottimo vino rosso servito da Joe Biden… offerto poche ore prima da Emmanuel Macron al presidente americano.

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