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“Un deputato del Raduno Nazionale vale qualsiasi altro deputato e viceversa”, ritiene Bruno Retailleau

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“Un deputato del Raduno Nazionale vale qualunque altro deputato e viceversa”ha stimato il Ministro degli Interni, Bruno Retailleau, sul set della LCI, domenica 29 settembre. “Perché quasi undici milioni di francesi hanno votato per la RN? Semplicemente perché noi stessi non abbiamo dato risposte sufficienti in passato. Devono pesare quello che pesa qualunque cittadino”ha giustificato. Segui il nostro live streaming.

Gérald Darmanin non sosterrà un aumento delle tasse. Ciò sarebbe contrario a tutto ciò che di positivo abbiamo fatto per i francesi. (…) Il denaro dei più ricchi deve andare nella creazione di posti di lavoro, non nelle casse pubbliche”ha insistito l’ex ministro degli Interni, che domenica ha organizzato il suo ritorno politico a Tourcoing (Nord). Ha parlato in particolare davanti agli ex primi ministri Edouard Philippe e Elisabeth Borne.

Manuel Bompard si oppone alle primarie di sinistra per le elezioni presidenziali. “Le primarie creano divisioni, creano fratture e il giorno dopo le primarie ci sono gli avversari del candidato finalmente nominato, che sosterranno un altro candidato”, ha giudicato il coordinatore di La insoumise su France Inter e franceinfo. Da parte sua, il capo del Partito socialista, Olivier Faure, ha sostenuto “un candidato comune della sinistra e degli ambientalisti”che potrebbe essere scelto tramite “una primaria, un consiglio dei saggi, un convegno cittadino, un insieme di più processi”in un’intervista con Francia occidentale SABATO.

Il MoDem riafferma il suo sostegno alla rappresentanza proporzionale. Il partito non accetterà “la rinuncia annunciata” all’introduzione di questo metodo di voto nelle elezioni legislative, ha avvertito domenica Marc Fesneau, presidente del gruppo MoDem all’Assemblea nazionale, durante il rientro scolastico del partito a Guidel (Morbihan). “Non è solo una questione di ciò che piace a MoDem, ma una questione, lo dico con serietà, della sopravvivenza della nostra democrazia”ha giudicato l’ex ministro dell’Agricoltura.

I deputati macronisti si oppongono all’aumento delle tasse. “Ci sembra (…) impensabile che dopo sette anni di tagli fiscali, sia l’alleanza del blocco centrale a finire per rinunciare alla stabilità fiscale per aumentarla”scrivono due funzionari eletti del partito presidenziale in un testo firmato da 27 membri del gruppo Ensemble pour la République, tra cui le ex ministre Aurore Bergé e Marie Lebec, e pubblicato da La Tribuna. CLo giudicano gli eletti “Il risanamento dei conti richiede innanzitutto una riduzione della spesa pubblica”.

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