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La reazione del fronte “Touche Pas A Ma Constitution” dopo l’aggressione a Guy Marius Sagna –

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Domenica, a Lomé, durante un incontro presso la sede del CDPA, il deputato senegalese Guy Marius Sagna è stato aggredito dai miliziani, a testimonianza di una preoccupante escalation di violenza politica in Togo. Il fronte “Touche Pas A Ma Constitution”, che denuncia questi atti, chiede la tutela dei diritti fondamentali e delle libertà pubbliche.

COMUNICATO STAMPA

LOME 29 SETTEMBRE 2024 – TRASMISSIONE IMMEDIATA

Il deputato Guy Marius Sagna ferito da miliziani violenti, durante un incontro con i togolesi presso la sede del partito della Convenzione Democratica dei Popoli Africani (CDPA)

Mentre parlava con cittadini togolesi presso la sede del CDPA, nel corso di un incontro organizzato a Lomé dalla Dynamique pour Majorité du Peuple (DMP) il 29 settembre 2024 intorno alle 14:30, il deputato senegalese Guy Marius Sagna è stato ferito e portato in carcere. una clinica, in seguito al violento intervento dei miliziani accorsi illegalmente per disperdere l’assemblea.

Ci sono diversi altri feriti tra cui la nostra collega Brigitte Adjamagbo-Johnson, coordinatrice del DMP. Il deputato Guy Marius Sagna è a Lomé nell’ambito di una sessione delocalizzata del Parlamento dell’ECOWAS.

Il fronte “Touche Pas A Ma Constitution” protesta vigorosamente contro queste violenze orchestrate da persone nascoste dietro i miliziani, con l’obiettivo di mettere a tacere il deputato Guy Marius Sagna che si era già espresso contro gli eccessi del regime togolese, durante una sessione del Parlamento dell’ECOWAS ad Abuja. In quanto rappresentante eletto all’interno di un organo comunitario regionale, il signor Sagna non ha solo il diritto, ma anche il dovere di dialogare con i cittadini dei paesi membri dell’ECOWAS. Questa prerogativa è inerente alla sua funzione e contribuisce alla vitalità democratica del nostro spazio regionale comune.

L’ostruzione di questo diritto fondamentale costituisce un grave attacco ai principi di libera circolazione e integrazione regionale sostenuti dall’ECOWAS. Mina perfino le basi della libertà di espressione e di riunione, pilastri essenziali di ogni democrazia.

Al di là di questo caso specifico, la situazione in Togo suscita la nostra più grande preoccupazione. Stiamo osservando un allarmante deterioramento del clima politico e una restrizione sempre crescente dello spazio civico. Denunciamo con la massima fermezza i divieti ripetuti e ingiustificati contro le attività dell’opposizione, tra cui:

– Il sit-in, poi la giornata di preghiera e solidarietà con i prigionieri politici di Sokodé, promossa dal fronte “Touche Pas A Ma Constitution”. Lo stesso giorno in cui è stata vietata la Giornata dei prigionieri politici, il partito al governo ha organizzato un evento nella stessa città.

– Incontri internazionali di Novation. Questi divieti sistematici si fanno beffe dello spirito e della lettera della legge sulle manifestazioni pubbliche pacifiche. Costituiscono una chiara violazione dell’articolo 13 della suddetta legge, che regola rigorosamente le condizioni alle quali una manifestazione può essere vietata. Tuttavia, è chiaro che le autorità togolesi ignorano regolarmente queste disposizioni di legge, vietando gli assembramenti senza una valida giustificazione o una valutazione obiettiva dei rischi.

Questa deriva autoritaria è tanto più preoccupante in quanto avviene in un contesto regionale fragile. Il Togo, in quanto membro dell’ECOWAS, ha il dovere di rispettare e promuovere i valori democratici comuni al nostro spazio subregionale.

La “Costituzione Touche Pas A Ma” esorta solennemente le autorità togolesi a:

1. Porre fine immediatamente a queste pratiche repressive che minano i diritti fondamentali dei cittadini.

2. Rispettare rigorosamente la legge sulle manifestazioni pacifiche, in particolare il suo articolo 13.

3. Garantire la libertà di espressione e di riunione per tutti, compresi i membri dell’opposizione e i rappresentanti regionali.

4. Liberare incondizionatamente i prigionieri politici e porre fine alle persecuzioni giudiziarie nei confronti degli oppositori. Chiediamo alla comunità internazionale, e in particolare all’ECOWAS, di fare il punto della gravità della situazione in Togo e di utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per riportare il paese sulla via della democrazia e dello stato di diritto. .

La democrazia non può fiorire nel silenzio forzato dell’opposizione e nella repressione delle voci dissenzienti. Il confronto pacifico delle idee è il cuore pulsante di una Nazione libera e prospera.

Vengano i tiranni, il tuo cuore anela alla libertà!

La Cellule Comunicazione

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