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Sciopero della SNCF del 1° ottobre: ​​cosa dobbiamo aspettarci?

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La CGT e il SUD-Rail, i due sindacati che hanno annunciato uno sciopero, chiedono in particolare “la rivalutazione/rifusione dei premi di lavoro” e l’abrogazione della riforma delle pensioni.

Il 1° ottobre segnerà la fine della tregua olimpica. Dichiarata giornata di mobilitazione sociale da diversi sindacati, questo martedì sarà anche una giornata di sciopero alla SNCF. I ferrovieri CGT e SUD-Rail hanno depositato una convocazione congiunta di sciopero nazionale che inizierà lunedì 30 settembre alle ore 19 e terminerà mercoledì 2 ottobre alle ore 8.

“La circolazione dei treni sarà leggermente interrotta sulla rete SNCF questo martedì 1° ottobre 2024”, avverte la compagnia ferroviaria. Se le previsioni integrali verranno comunicate solo lunedì 30 settembre, la SNCF garantisce già che il traffico “sarà normale sui collegamenti TGV” e lo specifica “Una parte del traffico potrebbe subire leggere interruzioni su alcuni treni regionali (TER, Transilien) e su alcuni collegamenti Intercity.”

Una mobilitazione contro la riforma delle pensioni

Nel comunicato stampa diffuso in occasione dell’annuncio del loro avviso, i sindacati mobilitati hanno chiesto in particolare “fermare la rottura del contratto sociale e il processo di sovvenzione dei lavoratori ferroviari FRET e dei trasporti autorizzati soggetti ad apertura alla concorrenza” così come “la rivalutazione/riformulazione dei premi di lavoro e il riconoscimento di
qualifiche per tutti i ferrovieri”.

Inizialmente, CGT, Solidaires e FSU, insieme alle organizzazioni giovanili, hanno indetto uno sciopero e una manifestazione questo martedì 1 ottobre per chiedere l’abrogazione della riforma delle pensioni e un aumento dei salari. “La pagina non si girerà finché ci sarà la riforma delle pensioni, ha dichiarato Sophie Binet, segretaria generale della CGT, lunedì 23 settembre al microfono di France Inter. Dobbiamo abrogare questa riforma e mettere sul tavolo altre proposte di finanziamento”. Solidaires, da parte sua, invita alla mobilitazione “ricostruire i servizi pubblici per soddisfare i bisogni sociali e per ottenere aumenti salariali reali”.

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