“Brigtte Bardot vive con noi da 50 anni. E ha scelto Saint-Tropez per prendersi cura della causa animale nel mondo. Ci è sembrato fondamentale festeggiare il suo compleanno, ma con discrezione e con un’idea soprattutto di tutela”.
La sindaca di Saint-Tropez, Sylvie Siri, ha sempre coltivato un attaccamento viscerale verso il più prestigioso dei suoi elettori. Lei, che ha visto evolversi nel paesaggio fin da piccola.
Soprattutto, niente “pepolizzazione”!
“Da bambina conservo dentro di me il ricordo di questa magnifica donna, la più bella del mondo, che usciva dalla sua mini-moke con i suoi cani, percorreva a piedi nudi il mercato di Place des Lices, e poi teneva in mano una stai lì. vendere i suoi oggetti personali a beneficio della causa animale…”evoca Sylvie Siri.
Questo sabato, lo voleva come a “piccola festa per dimostrargli l’attaccamento della gente di Tropez, che gli vogliamo bene. Cose semplici. A sua immagine. Soprattutto, niente “pepolizzazione”!”, continua nel suo ufficio sopra le onde costellato di ritratti e parole che ricordano BB, incluso questo poster firmato da E Dio… creò la donna che sarà nuovamente esposto questo sabato sera, 68 anni dopo la sua uscita.
“Tutto è stato fatto in consultazione diretta con lei e suo marito. Con gentilezza e con la sua convalida. Non c’era dubbio che si sentisse perseguitata come è stato per tutta la sua vita”, insiste Sylvie Siri prima di lanciare il programma della serata.
Il cinema nel suo nome
Mentre il faro rosso continua a brillare, ornato da due gigantesche fotografie di Jicky Dussart, la cui formidabile mostra alla Fondazione Pieters si conclude questo sabato 28 settembre, tutto inizierà intorno alle 20 con una playlist delle sue canzoni. A causa del forte vento previsto, all’ultimo momento l’aria aperta del prato dei pescatori è stata sostituita dalla sala rinascimentale.
Diverse immagini su schermo gigante e interventi precederanno la proiezione del film di Vadim, compreso l’annuncio di un cinema a suo nome nel futuro centro culturale, Place des Lices.
“Sarà ancora più emozionante perché lei sarà lì con noi, a non più di un chilometro in linea d’aria”proietta il sindaco che spera almeno in un collegamento telefonico con la regina della serata, onnipresente in paese, seppur invisibile tutto l’anno.
“Una vera Tropezienne”
“A volte le persone vengono solo per chiedere di vedere il suo busto come Marianne nella nostra sala delle nozze”indichiamo alla reception del municipio.
Nelle imprese la “Bardotmania” non si è mai fermata. Dal menù “vegano” validato dalla sua penna al ristorante alle borse da mare, simboli di una libertà che la Tropézienne incarna da sempre.
Perché per l’assessore non ci sono dubbi, “Sì, lo affermo, Brigitte è di Tropézienne, abbiamo finito con queste storie su chi sono i veri o falsi “Tropéziens”, infatti anche i suoi genitori vivevano qui”, conclude, da eletta, attenta anche alla propria libertà di parola.
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