L’anteprima di Filippo Galli – Muscoli, disciplina e spirito di squadra per tornare a volare

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Il Milan si prepara ad affrontare, in trasferta, una delle sue rivali storiche, la Juventus, anch’essa in difficoltà, incapace di dare continuità al proprio percorso: 0 sconfitte, 7 vittorie, 12 pareggi. Per quanto allettante sia l’idea di togliere quello 0 dal tabellone, affrontiamo quanto accaduto in casa rossonera.

Quattro punti nelle ultime due partite, ottenuti contro Cagliari e Como, due squadre in lotta per non retrocedere: ci eravamo illusi che bastasse l’effetto Conceição per risolvere tutto, ma evidentemente non è così. Dopo il pareggio casalingo con il Cagliari, il tecnico ha dichiarato di aver visto il primo tempo peggiore della sua carriera e di doversi adattare alla rosa a disposizione: “Dovrò fare i necessari aggiustamenti in campo; per quanto riguarda il mercato vedremo”. Un messaggio per dire che l’attuale rosa del Milan – e in particolare i giocatori offensivi – non sono adatti a giocare quel gioco ad alta aggressività e verticalizzazione immediata che ha in mente Conceição? È più di una probabilità: ora si tratta di decidere se lavorare sulla rosa o intervenire sul mercato; o, meglio ancora, quanto lavorare sulla rosa e quanto sul mercato. Intanto a Como, martedì sera, il risultato è cambiato (meno male!), ma il Milan non è sembrato diverso da quello lasciato da mister Fonseca, con il Como che ha dominato a lungo il campo e, ancora una volta, una squadra che è apparso incapace di fermare le folate dei lariani, ben piazzati in campo, ma soprattutto apparsi più vogliosi di vincere ogni duello, esattamente quello che avremmo dovuto fare.

Facciamo qualche passo indietro per sottolineare ancora (forse non è stato fatto abbastanza) alcune decisioni del tecnico portoghese: il ritorno a Milanello come sede del ritiro pre-partita e non più in un albergo di Milano; svolgere l’allenamento di rifinitura in vista della partita contro i sardi a San Siro, scelta che avvalora la tesi della specificità del gioco del calcio secondo cui, per una più adeguata preparazione alla gara, è necessario ricreare in allenamento le condizioni molto simili a quelli che si ritroveranno in gara (ricordate la diffusione dei rumori tipici dell’Induna Park di Dortmund voluta da Pioli a Milanello in vista della partita contro il Borussia?). Inoltre, l’obbligo per i giocatori, nei giorni di allenamento, di non lasciare il centro sportivo prima delle ore 14, anche nel caso di una sola seduta mattutina e addirittura, come hanno scritto molti organi di stampa, di pesarsi ogni mattina! L’obiettivo, ci sembra, è quello di creare momenti conviviali come può essere il pranzo; ma anche aumentare il senso di responsabilità nei giocatori e lavorare sulla forma fisica (e sulla mentalità) per raggiungere i risultati di gioco desiderati. Stupisce che ci sia bisogno di farlo attraverso un’azione coercitiva, ma evidentemente l’allenatore ha visto enormi margini di miglioramento dal punto di vista dell’intensità fisica e mentale, e poco tempo, anche perché “si gioca sempre”: quindi Bisogna dare il massimo quando possibile, cioè nei rari momenti trascorsi al fortino di Milanello, raddoppiando disciplina, impegno e attenzione ai dettagli.

Già. Perché il riavvicinamento all’idea di un Milan vincente passa dalla cura di ogni piccolo dettaglio. La storia del Milan e la storia di Conceicao da allenatore vanno in questa direzione. L’inizio è stato formidabile, poi sono riemersi antichi dubbi. Come in ogni percorso di crescita in un contesto complesso (il calcio non è affatto semplice Mister, il calcio è complessità!) non possiamo aspettarci un processo lineare.

La nostra speranza è che questo Milan mostri il volto intravisto in Arabia Saudita e che alcuni inevitabili disallineamenti vengano accolti, assorbiti, evitando conseguenze irreparabili. Per fare questo serve un uomo al comando, irascibile, impetuoso, “una persona irrimediabilmente testarda”, come lo descrivono amici ed ex colleghi, ma attorno a lui e al suo staff la disponibilità dovrà continuare a crescere in modo esponenziale. della squadra e di tutti i membri. Compito della Società, in particolare, sarà quello di fornire all’allenatore le risorse umane (i giocatori) necessarie per realizzare il “suo” progetto tecnico.

Intanto dovremo uscire dall’Allianz Stadium con i tre punti e con una prestazione forse non perfetta, ma sicuramente un po’ più vicina all’idea tecnica pensata dal tecnico.


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