Tesla riduce il conto per le sanzioni sulla CO2 di Stellantis

Tesla riduce il conto per le sanzioni sulla CO2 di Stellantis
Tesla riduce il conto per le sanzioni sulla CO2 di Stellantis
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C’è un baratto curioso, ma perfettamente legale e addirittura incoraggiato dall’Unione Europea. Mentre i produttori del Vecchio Continente, alle prese con gli obblighi Ue in materia di emissioni di CO22temono di pagare miliardi di euro di sanzioni, la soluzione è stata trovata. Tesla, che è un produttore completamente investito nell’elettricità a emissioni zero, ha un bel margine di “diritto a inquinare”. Ha quindi proposto di formare un club di produttori ancora in gran parte concentrati sui motori termici e che vorrebbero sfuggire alle sanzioni dell’UE acquistando i “punti positivi” di Tesla.

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Non sappiamo ancora a quale ritmo, ma la scala sarà molto inferiore a quella delle multe. Queste ammontano infatti a 95€ al grammo di franchigia per ogni nuova vettura messa su strada nel 2025! E quest’anno la soglia fondamentale è di soli 81 g/km, in calo del 15% rispetto al 2024. Queste sono le famose linee teoriche che l’amministrazione UE estende ciecamente senza tenere conto delle difficoltà operative dei produttori.

Multa da 10 a 15 miliardi

Secondo Luca de Meo, che critica anche il moltiplicarsi delle normative europee, solo questo costerà ai produttori tra i 10 ei 15 miliardi di euro. Nel 2025, perché poi la continua erosione della soglia da non oltrepassare si aggraverà, con grande timore dei capitani d’industria governati da dipendenti pubblici impegnati nella causa green.


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Risposta

Da qui il salvataggio di chi può e l’idea di riacquistare questi “diritti a inquinare” da Tesla da parte dei produttori “sporchi”, secondo la denuncia di Bruxelles. Già candidato, secondo l’analista elettrico Matthias Schmidt, citato da Gli EchiStellantis e i suoi 14 marchi. Un cliente importante si è immediatamente unito a Ford e Toyota mentre Mazda e Subaru sarebbero nella sala d’attesa. L’altra soluzione per ridurre il peso delle multe consisterebbe nel vendere più auto elettriche, solo che il mercato segna almeno una pausa, che Bruxelles non aveva previsto.

Per sfuggire temporaneamente a questo vizio, la Volkswagen, secondo Matthias Schmidt in Gli Echisi avvicinerebbe ai produttori cinesi e c’è un certo BYD che dovrebbe pesare molto sulla bilancia. Polestar viene citata anche dalla Reuters. Per Renault, il suo partner Geely sembra il candidato giusto, che in questo modo renderà redditizio il suo investimento elettrico molto più rapidamente. Un effetto perverso non previsto da Bruxelles.

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