sempre promesso “prima di Natale”, il governo stenta a nascere

sempre promesso “prima di Natale”, il governo stenta a nascere
sempre promesso “prima di Natale”, il governo stenta a nascere
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Questo lunedì 23, giorno di lutto nazionale per Mayotte? Martedì 24, vigilia di Natale quando, tradizionalmente, il Paese rallenta? “La strutturazione dei grandi poli ministeriali è fissa”, ha assicurato sabato sera il presidente dei deputati MoDem, Marc Fesneau, a “La Tribune Dimanche”, confermando che la lista completa del governo dovrà essere presentata “subito” e “prima Natale “.

Per Bertrand la Marina Militare funziona

Se la Francia non si dotasse di un bilancio reale e si attenesse solo alla “legge speciale” promulgata sabato, il suo deficit pubblico ammonterebbe a oltre il 6% del PIL nel 2025, lontano dall’obiettivo del 5% previsto dal governo precedente. , secondo uno studio dell'Osservatorio francese della situazione economica (OFCE) pubblicato questa domenica.

Per proteggersi dalla censura che ha fatto cadere il suo predecessore, François Bayrou cerca di attirare personalità influenti. Vengono citati i nomi dell'ex primo ministro Élisabeth Borne o dell'ex ministro degli Interni Gérald Darmanin, che hanno fatto domanda pubblicamente per il Quai d'Orsay, dove però vorrebbe restare l'attuale ministro degli Esteri modenese Jean-Noël Barrot.

Proprio come quello di Xavier Bertrand, presidente dell'Hauts-de- e figura del partito di destra Les Républicains (LR). Ma quest’ultimo, citato alla Giustizia, irrita l’estrema destra. “Chi capisce cosa vuole fare François Bayrou? A parte riciclare coloro che hanno commesso degli errori…”, ha detto questa domenica il vicepresidente del Rally Nazionale Sébastien Chenu a BFMTV, ricordando tuttavia che la RN “non voterà una mozione di censura immediata”.

Sarà senza Wauquiez

A sinistra, i socialisti hanno rifiutato formalmente di partecipare al governo, e sembra confermato un solo nome di questo schieramento, quello dell’ex ministro François Rebsamen, 73 anni, vicino al presidente fin dagli esordi, che ha annunciato in “La Tribune Sunday” si dichiara “pronto” ad entrare nel governo, elogiando il suo “rapporto di fiducia” di lunga data con François Bayrou.

Tra quelli che lasciano, dovrebbero restare Catherine Vautrin (Territori), Rachida Dati (Cultura) e Sébastien Lecornu (Eserciti), probabilmente negli stessi portafogli.

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