l’edilizia residenziale è crollata in Francia nel 2024 e “l’anno prossimo sarà ancora peggio”

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Sul cantiere di un quartiere residenziale di Saint-Hilaire-de-Clisson (Loira Atlantica), 13 ottobre 2024. MATHIEU THOMASSET / HANS LUCAS

Questo è un esempio tra i tanti fallimenti aziendali che si sono verificati nel 2024 nel settore delle costruzioni. Il destino del costruttore di case unifamiliari AST (e della sua filiale di sviluppo immobiliare), un importante attore che impiega 450 persone, è stato segnato il 26 novembre dal tribunale di commercio di Lione. Se il ramo “case in legno” venisse rilevato e si conservassero 118 posti di lavoro, il resto dell'attività sarebbe liquidato.

“Quest’anno è stato catastrofico”riassume in una parola Pascal Boulanger, presidente della Federazione dei promotori immobiliari. Secondo gli ultimi dati della Federazione francese dell'edilizia, pubblicati martedì 17 dicembre, la Francia avrà avviato la costruzione di appena 250.000 unità abitative nel 2024. “Non raggiungevamo un livello simile dagli anni Cinquanta, quando allora c’erano 20 milioni di francesi in meno”sostiene il suo presidente, Olivier Salleron.

Per fare un confronto, il numero di nuove unità abitative avviate ha raggiunto ancora le 390.000 nel 2022 e addirittura le 430.000 nel 2017. “L’anno prossimo sarà ancora peggio, predice il signor Salleron, con un ulteriore calo del 5% sulle nuove abitazioni. Dovremmo scendere a 240mila unità abitative avviate nel 2025”. Questo crollo avrebbe comportato la distruzione di 30.000 posti di lavoro nel 2024, e si prevede che questa cifra aumenterà fino a raggiungere i 100.000 posti di lavoro nel 2025.

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