Una panchina non è certo il regalo di compleanno più gradito per un calciatore, ma dopo le fatiche (e la botta alla caviglia destra) di mercoledì sera contro il Manchester City, ultima di cinque partite da titolare in 19 giorni, a Francisco Conceicao stasera forse non dispiacerà troppo festeggiare i 22 anni guardando i compagni iniziare la partita con il Venezia. Al suo posto ci sarà Timothy Weah e se Thiago Motta ritenesse di risparmiare il portoghese per la sfida dentro o fuori di Coppa Italia di martedì contro il Cagliari, ma avesse comunque bisogno di verve in avanti nel finale, potrebbe farlo ricorrendo a Nico González. Finalmente.
Sono passati più di due mesi da quando l’attaccante argentino si sedette a terra sull’erba della Red Bull Arena di Lipsia toccandosi la coscia destra, al 12’ della sfida tra i tedeschi e la Juve: lesione di basso grado del retto femorale la prognosi, tre-quattro settimane i tempi usuali di recupero, che si sono però invece allungati fino a oggi. Privando Motta e la Juve di uno dei fiori all’occhiello della campagna acquisti: attaccante tecnico, rapido, fantasioso e il più adatto, in caso di bisogno (e c’è stato…), a sostituire Dusan Vlahovic pur non essendo una prima punta. Si è sentita meno – ma si è sentita, perché le caratteristiche sono diverse – la sua mancanza come attaccante di destra, perché in quella posizione Conceicao è esploso con una rapidità e un’efficacia pari a quelle con cui punta l’uomo. Doti che rischiano però di venire appannate dalla fatica e allora ecco che il ritorno di Nico Gonzalezche a prima vista potrebbe sembrare un “problema” per Chico, trattandosi di concorrente scomodo per un posto da titolare, si rivelerà probabilmente un aiuto capace di esaltarlo ancora di più.
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