Queste sentenze, emesse venerdì, sono conformi alle richieste del procuratore generale.
Pubblicato il 13/12/2024 21:28
Aggiornato il 13/12/2024 21:28
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Tre ex giocatori di rugby di Grenoble sono stati condannati, venerdì 13 dicembre, a pene da 12 a 14 anni di reclusione penale per aver violentato una giovane donna, nel 2017 a Bordeaux, dopo una serata molto alcolica seguita a una partita di Top 14. Queste condanne sono conformi alle richieste del procuratore generale. Gli atti di “stupro di gruppo” di cui sono stati accusati sono punibili con 20 anni di reclusione. Nessuno degli imputati e degli imputati si trovava in custodia cautelare.
Dopo due settimane di processo a porte chiuse e più di nove ore di deliberazione, l'irlandese Denis Coulson e il francese Loïck Jammes sono stati condannati a 14 anni di carcere, e il neozelandese Rory Grice a 12 anni. L'irlandese ha ormai 30 anni ed è convertito all'edilizia, mentre il francese (30 anni) e il neozelandese (34 anni) giocano ancora a rugby, il primo ad Aix-en-Provence e il secondo a Oyonnax, due Pro Club D2. La Corte d'assise della Gironda ha condannato anche Chris Farrell a 4 anni di carcere, due dei quali sospesi, e Dylan Hayes a due anni sospesi, per aver assistito a tutti o parte degli eventi senza intervenire.
I tre principali imputati invocano il consenso della vittima, con la quale avevano trascorso un post-partita da Top 14 in un bar e poi in una discoteca, nel marzo 2017, con l'alcol a fiumi, prima di finire la notte in un albergo vicino a Bordeaux. La giovane donna è tornata in sé il giorno dopo, nuda su un letto con una stampella nella vagina, circondata da due uomini nudi e altri vestiti. La studentessa aveva sporto denuncia, affermando di aver incontrato i giocatori in un bar e di averli seguiti in una discoteca durante una serata molto alcolica, senza ricordare cosa fosse successo dopo.
Basandosi in particolare su un video girato da Denis Coulson, l'accusa ha menzionato diversi Fellati e l'introduzione di una banana, di una bottiglia e di stampelle nella vagina della vittima. Secondo un esperto tossicologo aveva tra 2,2 e 3 grammi di alcol per litro di sangue. Secondo le riprese della videosorveglianza, quando è arrivata in albergo riusciva a malapena a reggersi in piedi, al punto da esserlo “manutenzionato costantemente” da uno degli imputati. L'avvocato della vittima ha insistito su questo durante l'udienza l'imputato avrebbe dovuto “proteggere” la vittima invece di “Godere” del suo stato di ubriachezza.