François Bayrou, un primo ministro non troppo duro contro l'ultima riforma delle pensioni – Libération

François Bayrou, un primo ministro non troppo duro contro l'ultima riforma delle pensioni – Libération
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Sociale

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Se il presidente di Modem ha proposto, all’inizio del 2023, di chiedere anche ai datori di lavoro di contribuire al finanziamento del progetto, sostiene pienamente l’età legale di 64 anni. Alla fine di agosto di quest’anno definiva ancora la riforma “migliorabile”.

Con la riforma pensionistica del 2023 ci sono quelli (non molti) favorevoli al 100%, quelli (moltissimi) contrari al 100%, e più o meno nel mezzo ci sono quelli che abbiamo preso. Di solito li chiamiamo “sostegni critici”. Con François Bayrou, nominato primo ministro da Emmanuel Macron questo venerdì 13 dicembre, è questa terza categoria che si insedia a Matignon, anche se va detto che il presidente di Modem si è dimostrato nettamente più “solidale” (l'allungamento della maggiore età a 64 trovando favore ai suoi occhi) come “critico”. La sua posizione più iconoclasta, rispetto al dogma macronista, consisteva nel difendere l'idea di coinvolgere le imprese: “Un lievissimo aumento dei contributi del datore di lavoro […] Potevo […] garantire un’equa distribuzione degli sforzi”, sussurra al Echi nel gennaio 2023, due giorni prima della presentazione della riforma.

All'epoca, però, era contrario a qualsiasi contributo da parte degli stessi pensionati, compresi quelli con le pensioni più alte, perché “gli sforzi richiesti durante la vita

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