L’intervista di Pellegrini dopo Roma-Braga

L’intervista di Pellegrini dopo Roma-Braga
L’intervista di Pellegrini dopo Roma-Braga
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Lorenzo Pellegrini ha parlato a Sky dopo Roma-Braga, matchday 6 di Europa League.

Ecco le parole del capitano giallorosso.


Quali sono le tue sensazioni dopo questa vittoria?

“Penso che sia nella vita un po’ così. Questo periodo mi è servito, è stato bello liberarsi un po’. Sono stato contento per tutto quanto, stiamo continuando sulla strada giusta, è arrivato il mio gol, una bella prestazione di tutta la squadra, se mi avessi chiesto cosa volessi per la partita, avrei risposto questo”.

Le tre partite in panchina come le hai vissute?

“Ovvio che non è stato semplice. Noi giocatori siamo tutti molto simili, giocare è importante, è anche una valvola di sfogo. Io mi sono subito fidato del mister, lui sa chi sono, anche in questi anni ci siamo sentiti. Mi sono fidato di lui, era giusto così e penso che abbia ripagato. Abbiamo ancora tanta strada da fare”.

E ora cosa ti aspetti alla ripresa del campionato?

“Non penso a questo. Al di là di tutte le stupidaggini che dicono su di me, siamo un gruppo di ragazzi che si allenano e fanno il meglio per la Roma. Ci interessa la Roma, a me per primo. In questa settimana andrò al campo allenandomi al mio 100% per far vincere la Roma nella prossima partita e poi darò il massimo per dare il meglio in quella dopo”.

Quali sono le stupidaggini che girano su di te? Si dice, ad esempio, che tu sia un mangia-allenatori. Senza motivo, peraltro.

“Purtroppo è così, il nostro lavoro è anche questo. Capisco che io non sono uno che si lascia conoscere bene, che si lascia a determinati dichiarazioni o atteggiamenti. Sono una persona molto riservata. Ma la gente deve sapere, e secondo me deve bastare, io sono me stesso dentro e fuori le telecamere, mi piace essere così e rimarrò così”.

Il tuo futuro potrebbe essere lontano da Roma?

“Non credo, al di là delle stupidaggini che rimangono stupidaggini. Una bugia detta un milione di volte resta una bugia, non è una verità. Io penso, come sempre, al bene della Roma. E se il bene della Roma sarà che io stia qui, sicuramente starò qui”.

L’abbraccio con Ranieri che ha rappresentato? E cosa vi sta dando il mister?

“Beh, direi che riguardo l’abbraccio è stata una cosa molto spontanea. Non era una cosa preparata. Ho visto il mister lì e mi è venuto spontaneo andare da lui, abbracciarlo. Sa chi sono, come sono fatto e anche io so chi è lui. Per questo mi sono fidato. Poi, naturalmente non ero contento di non giocare. Ma mi sono fidato subito di lui perché so chi è e lui sa chi sono. È riuscito a dare una via, una cosa che ci mancava, non per colpe di nessuno. E anche un po’ di serenità e l’appoggio dei nostri tifosi. Per come sono io una difficoltà deve cementare ancora di più invece che dividere”.

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