lÈ iniziato il gioco delle sedie musicali. Arcom ha confermato definitivamente, questo giovedì 12 dicembre, l'esclusione di C8 e NRJ12 dal DTT e la riassegnazione delle loro frequenze. Uno andrà a OFTV, canale gestito dal gruppo Ouest-France; l'altro, al progetto Réels TV, difeso dal gruppo CMI France.
Questa decisione non è più una sorpresa da diversi mesi e il comunicato stampa dell'autorità francese di regolamentazione dell'audiovisivo serve solo come formalizzazione.
OFTV, per adulti dai 25 ai 49 anni residenti fuori dai centri urbani
“La vita, nella vita reale”, è lo slogan di OFTV, che vedrà la luce il 1È marzo o 1È Settembre 2025 (ancora da decidere la distribuzione tra i due canali). Secondo Maud Lévrier, responsabile della divisione Trasformazione, digitale e distribuzione citata da Il Pellegrinoil canale vuole rivolgersi “principalmente ai giovani adulti, dai 25 ai 49 anni, che vivono fuori dai centri urbani, e offrire loro un'offerta alternativa a quella dei canali esistenti, pubblicati da Parigi e che parlano loro in modo insufficiente e traducono male le loro realtà.
LEGGI ANCHE Numerazione TNT: la battaglia dietro le quinte per recuperare i numeri di C8 e NRJ12Durante l'audizione davanti ad Arcom lo scorso luglio, il gruppo Sipa Ouest-France (che distribuisce la stampa regionale) ha spiegato di voler offrire un'ampia gamma di programmi, dalla diretta alle riviste, dai talk show alle notizie regionali, dall'intrattenimento all'informazione cinema e sport. OFTV richiederà la creazione di 58 posti di lavoro e un ampio lavoro per il suo televisore.
“Il nostro progetto è destinato al pubblico, non alla remunerazione degli azionisti che detengono capitali”, ha difeso Édouard Reis Carona, direttore della divisione Audiovisivi di Ouest-France, ricordando che il canale è di proprietà, come il giornale, dell'Associazione per la sostegno dei principi della democrazia umanista (ASPDH), associazione senza fini di lucro ai sensi della legge del 1901.
Réels TV, canale tra documentari e dibattiti
Anche l’altro nuovo arrivato non è azzurro nel mondo dei media. Réels TV è infatti di proprietà del gruppo CMI (Czech Media Invest) France, il cui proprietario è il miliardario Daniel Kretinsky. Ha già messo le mani sulla stampa scritta – Marianne O Elle – e quindi ora investe nell'audiovisivo.
Davanti ad Arcom, Denis Olivennes, direttore di Editis, gruppo editoriale legato al progetto, ha difeso il cuore di quello che sarà Réels TV. La programmazione del canale sarà basata su documentari, suddivisi in cinque temi: società, storia e politica, scienza, cultura, scoperta. “Daremo il posto d'onore ai film d'espressione francese originale, ma anche ad un'offerta di documentari europei”, ha spiegato Caroline Cochaux, una delle responsabili del progetto. Questa parte costituirà metà della catena.
Il resto sarà diviso tra intrattenimento e dibattito. Un'anteprima quotidiana e uno spettacolo serale saranno la cornice per un'intervista con una personalità politica, intellettuale o imprenditoriale. La seconda parte del programma (tra le 19:00 e le 21:00) sarà un susseguirsi di dibattiti. Infine, Réels TV offrirà ogni settimana un programma culturale e letterario, oltre a un cineforum e un programma dedicato all'intrattenimento dal vivo. Verranno proposti anche film e riviste incentrati su “bellezza, salute, gastronomia, moda”.
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Risposta
Come OFTV, il canale CMI France intende rivolgersi a un pubblico giovane, tra i 24 ei 59 anni. Sarà presente anche sulle reti, ispirandosi a Loopsider, di cui Daniel Kretinsky è azionista. Se i due proprietari di questi canali non potevano che accogliere con favore la scelta di Arcom, ce ne sono due che quindi sembrano cupi.
I due grandi perdenti della storia sono NRJ12 e C8, definitivamente esclusi e che non potranno più trasmettere nel 2025, nonostante le proteste del gruppo Canal+ e l'appello di C8. “Ai candidati esclusi verrà comunicato nei prossimi giorni il rifiuto motivato”, precisa ancora Arcom, che spiega di aver privilegiato “l'interesse del pubblico e il pluralismo delle correnti espressive socio-culturali” e la “diversità” apportata al panorama audiovisivo.