Pochi giocatori accusati da Fonseca

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Paulo Fonseca ama suonare la batteria e sa che a volte bisogna colpire forte. Le sue interviste post-partita dopo la partita contro la Stella Rossa cambieranno inevitabilmente la stagione del Milan: garbate come sempre, ma con messaggi di fondo forti. Soprattutto, sembrava stanco, sfinito dalla pressione e dalla delusione.

Fonseca avrebbe potuto restare sui luoghi comuni e invece ha attaccato la squadra, anche a rischio di mettere a repentaglio il suo futuro al Milan. Ma cosa stava cercando di dire? A chi si stava rivolgendo?

Theo Hernandez e Paulo Fonseca del Milan (Getty Images)

Alla domanda se Theo Hernández potrebbe ritrovarsi in panchina come ha fatto recentemente Rafael Leao, Fonseca ha risposto:

“Theo come Leao?” e ha riso durante la conferenza stampa.

Cosa intendeva con questo?

Il senso delle sue affermazioni, piuttosto esplicite, ruota attorno ad una parola: attitudine. O se preferisci, impegno e concentrazione. Fonseca ritiene che la squadra sia forte ma richiede maggiore impegno, dedizione e concentrazione da parte di alcuni giocatori. Lo dice fin dalla seconda giornata, dopo la sconfitta contro il Parma: “Sono deluso” ha detto. “È difficile spiegare il nostro atteggiamento difensivo. Chiaramente abbiamo un problema difensivo”. Tre mesi e mezzo dopo, quel sentimento non è cambiato molto. E nemmeno l’approccio di Fonseca: diretto e energico, che affronta apertamente i problemi.

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In altre circostanze, un allenatore potrebbe minimizzare i problemi, lasciare parlare i dirigenti o sfogarsi in privato nello spogliatoio. Fonseca, giusto o sbagliato che sia, mette tutte le carte in tavola. Si confronta con tutti, dagli arbitri (gestiti più diplomaticamente da Scaroni e Ibrahimović) ai giocatori. Questa volta ha scelto di chiamare in causa i suoi giocatori, e l’insoddisfazione dei tifosi milanisti potrebbe dare peso alle sue parole.

Chi prendeva di mira Fonseca?

I destinatari delle sue critiche non sono stati nominati esplicitamente, e questo è il punto chiave. Tuttavia emergono alcuni indizi. Fonseca si riferisce a 2-3 giocatori, non all’intera squadra. Sta affrontando gli atteggiamenti in allenamento, non solo nelle partite. Negli ultimi mesi i suoi rapporti con i giocatori della nazionale maggiore sono stati paradossalmente più tesi.

Fonseca non è soddisfatto dell’attenzione di Theo Hernández, e non solo dopo la partita della Stella Rossa. Si è discusso molto delle difficoltà di Theo, sia dentro che fuori dal campo, e la partita di ieri non ha cambiato la percezione di un giocatore che gioca ben al di sotto del suo potenziale. Il legame che Theo aveva con Pioli? Da nessuna parte. Intanto ieri Davide Calabria è uscito dal campo con la fascia da capitano, visibilmente turbato per essere stato sostituito. No, non ha abbracciato il suo allenatore.

Per quanto riguarda Fikayo Tomori, ha anche preso un cartellino giallo durante il riscaldamento, lasciandolo squalificato per la partita successiva senza giocare un minuto. Evidentemente Fonseca si aspetta di più da questi giocatori, così come da Ruben Loftus-Cheek, che da mesi è senza meta e sembra giocare con titubanza.

Milano, cosa succede adesso?

La questione urgente è come evolveranno i rapporti tra allenatore e squadra. Fonseca e i suoi si riuniranno 12 ore dopo il suo intervento in conferenza e non potranno esimersi dall’affrontare la situazione.

È necessario stabilire una direzione e ricucire la spaccatura se il Milan vuole riprendersi. Potremmo vedere panchine più sorprendenti in Milan-Genoa di domenica? E’ possibile. Dopotutto, Leão ora gioca con un fuoco diverso e mostra sprazzi di brillantezza, per la gioia di chiunque ami il calcio. L’orgoglio dei giocatori, messo a dura prova dalle dichiarazioni di Fonseca sui giovani talenti e sulle future stelle del Milan, dovrà essere all’altezza della situazione.

Per il Milan è un bene: se le cose non funzionano – e la classifica della Serie A lo conferma – è inutile lasciare che i problemi permangano. Sono necessarie decisioni coraggiose: vincere o perdere con le proprie convinzioni, ricostruire insieme o scendere a ritmo di swing, con un’esibizione solista di batteria per coronare il tutto, come trasmesso tramite La Gazzetta dello Sport.

(Milan tramite Getty Images)

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