Dopo il trionfo del suo club, il Botafogo, nella finale di Copa Libertadores contro l'Atlético Mineiro (3-1), il tecnico americano John Textor non è riuscito a trattenere le lacrime. Bersaglio delle critiche, ha difeso il suo record e ha reso un vibrante omaggio ai suoi giocatori.
John Textor sul tetto del Sud America. Se l'uomo d'affari americano sta lottando per riportare l'Olympique Lyonnais ai vertici della Ligue 1, ha portato il Botafogo, uno dei suoi altri club, ai vertici del calcio sudamericano. Sabato a Buenos Aires, la sua squadra ha trionfato sull'Atlético Mineiro (3-1) nella finale di una Copa Libertadores tutta brasiliana. Un primo trofeo storico per il Botafogo e il suo allenatore.
“Li amo!”
L'imprenditore vede uno dei suoi club vincere un titolo importante per la prima volta, dopo aver investito 70 milioni di dollari in questa stagione per rafforzare la rosa del club di Rio de Janeiro, che era appena tornato in prima divisione quando l'ha riacquistato, in Marzo 2022. Più che sufficiente perché John Textor crollasse, travolto dall'emozione dopo il fischio finale. “L’ho già detto, ma se lo meritano”, ha detto in lacrime l’imprenditore americano al microfono di ESPN Brasil. “Hanno lavorato tanto e hanno vinto! Li adoro! (…) Dicevano che non eravamo forti mentalmente e i nostri ragazzi hanno dimostrato il contrario. Si sbagliavano”.
“È fenomenale”
Spesso criticato, l'americano ammette di aver commesso degli errori. “Ma abbiamo fatto più cose buone che cattive”, assicura. “Sono cresciuto in Florida, che ha forti rapporti con il Sud America. Per me questo è più importante di qualsiasi cosa accada in Europa. È fenomenale”. E forse non finito.
Qualificato al Mondiale per Club della prossima estate negli USA, il Botafogo è sulla buona strada per realizzare una favolosa doppietta: la squadra è in testa al campionato brasiliano a due giornate dalla fine. “Siamo ancora in corsa. Abbiamo ancora due partite da giocare. Vogliamo vincere, non essere secondi”, conclude Textor.
