Cinque stazioni della metropolitana A sono rimaste chiuse per diverse ore e due cortei hanno attraversato il centro di Roma, provocando disagi a utenti e viaggiatori. E’ questo il risultato dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la legge di bilancio del governo nella Capitale. La protesta di otto ore ha abbracciato i settori pubblico e privato, escluse le ferrovie, compresa la sanità e le scuole, attraverso fabbriche, uffici postali, magistratura, commercio, ministeri e vigili del fuoco. Secondo la Cgil di Roma e del Lazio la partecipazione è stata superiore all’8%. Nel settore dei trasporti, invece, lo sciopero promosso da CGIL, UIL, Cobas Lavoro Privato, Cub e SGB è stato ridotto a 70 ore, dalle 4 alle 9, con ordinanza del ministero, come riferisce Romaservizi per la Mobilità la partecipazione totale dei dipendenti Atac è stata del 13%.
Nel corso della protesta, sulla metro A, le stazioni Spagna, Repubblica, Manzoni, Re di Roma e Furio Camillo sono state chiuse per alcune ore, anche se i servizi sono rimasti attivi, per poi riaprire nel corso della mattinata. Traffico regolare, invece, sulle linee B e C e sulla linea ferroviaria Termini-Centocelle. Inoltre, nel centro della capitale si sono svolte due marce sponsorizzate dai sindacati. Secondo gli organizzatori, al primo evento organizzato da Cgil e Uil hanno partecipato dalle 7 alle 10 persone. La manifestazione è iniziata alle 9 in piazza dell’Esquilino ed è arrivata in via dei Fori Imperiali, dove si sono alternati gli interventi del segretario regionale della Uil e di altri rappresentanti sindacali. Contemporaneamente si è svolta la manifestazione indetta dal Cobas con altri sindacati, movimenti e associazioni, che si sono spostati da piazza Indipendenza a piazza Barberini. Il corteo ha attraversato Parigi con sosta al Ministero dell’Economia e del Made in Italy, dove si è svolto un comizio.
E proprio in previsione dello sciopero e delle manifestazioni, in tanti a Roma hanno cercato soluzioni alternative per raggiungere il posto di lavoro o spostarsi in città, tra chi ha scelto di lavorare da casa, chi ha utilizzato i mezzi di trasporto privati e chi che hanno già viaggiato dall’inizio della protesta. Non sono però mancati i disagi per alcuni utenti: “Sono atterrato questa mattina a Fiumicino e sono riuscito ad arrivare alla stazione Termini solo dopo tre ore. Ho dovuto aspettare un’ora per salire su un autobus e devo ancora arrivare lì. «A casa», si è lamentata una trentenne. “Per fortuna ho uno scooter e non ho avuto particolari problemi per andare al lavoro, ma poi abbiamo dovuto viaggiare in minivan con alcuni clienti e siamo rimasti bloccati nel traffico, un po’ perché molti di loro usavano l’auto, ma anche perché eravamo lì “Ci sono state due manifestazioni in centro”, ha detto invece una guida turistica. “Quando sono arrivato in piazza della Repubblica, sono rimasto per più di mezz’ora in un ingorgo causato dal passaggio di uno dei cortei, a poche centinaia di metri dal mio ufficio, che è in via Parigi”, ha detto Ivan. un dipendente. “Non potevo raggiungere il mio posto di lavoro per altre strade e, come me, molti altri automobilisti hanno deciso di aspettare la fine del corteo. Il disagio è stato così evidente che un autista, per far passare un’ambulanza, è entrato nella zona pedonale della piazza e si è schiantato contro un dissuasore di cemento”, ha raccontato il giovane.
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