Tanti ospiti… e tanti assenti. Diversi leader stranieri sono stati invitati da Emmanuel Macron ad assistere alla cerimonia di inaugurazione di Notre-Dame de Paris, prevista in pompa magna per il fine settimana del 7 e 8 dicembre, nella speranza di farne un evento planetario. Il presidente francese ha elevato questo incontro al rango di “orgoglio francese” con il successo dei Giochi Olimpici dell'estate scorsa.
Atteso fino a venerdì pomeriggio, Donald Trump, recentemente rieletto presidente degli Stati Uniti e che entrerà in carica il 20 gennaio, alla fine non sarà presente, indica a Le Parisien una fonte vicina alla questione. Jill Biden, attuale First Lady americana, dovrebbe comunque essere presente davanti alla cattedrale, secondo le nostre informazioni.
Tra gli ospiti illustri molti altri declinarono. Secondo la stessa fonte saranno assenti alla cerimonia anche il re Carlo III e il re di Spagna Filippo VI, così come papa Francesco che una settimana dopo ha preferito recarsi in Corsica piuttosto che a Parigi. Su quest'ultimo punto, di fronte allo stupore che questo programma può suscitare, diversi vescovi francesi hanno sottolineato l'attaccamento di Francesco alle “periferie” e i suoi vincoli di calendario.
Il presidente italiano Sergio Mattarella e il presidente greco Ekateríni Sakellaropoúlou hanno risposto favorevolmente all'invito del Capo dello Stato.
Gli ospiti presenti la sera del 7 dicembre avranno la possibilità di assistere al concerto di riapertura che si terrà sul piazzale antistante la cattedrale, poco dopo le 21. Il maestro venezuelano Gustavo Dudamel, il virtuoso pianista cinese Lang Lang o il tenore francese -Lo svizzero Benjamin Bernheim sarà il protagonista dell'evento, come vi abbiamo annunciato in esclusiva.
Un tocco più pop sarà portato da Clara Luciani, Vianney e Garou, tre artisti molto apprezzati in Francia. In programma anche la franco-beninese Angélique Kidjo, la cantante libanese Hiba Tawajin e il DJ Michaël Canitrot.
Il 15 aprile 2019 un gigantesco incendio ha devastato la cattedrale, simbolo della cristianità inserita nel patrimonio mondiale dell'UNESCO e che accoglieva 12 milioni di visitatori ogni anno. Provocò il crollo della sua guglia e il crollo parziale del suo tetto. A cinque anni dall’incendio, il progetto di restauro volge al termine.
L'incidente, le cui cause non sono ancora state chiarite, ha suscitato emozione in tutto il mondo e ha provocato un afflusso di donazioni per ricostruire l'edificio situato nel cuore di Parigi, che era tra i monumenti più visitati d'Europa.