lsi sperava nella liberazione; l'altro ha chiesto innanzitutto di essere dichiarato vittima. Mathias Vicherat e Anissa Bonnefont sono stati entrambi giudicati colpevoli di violenza domestica venerdì 29 novembre e condannati a pene detentive con sospensione della pena: 5 mesi per lui, 8 mesi per lei. Inoltre è stato loro vietato ogni contatto per tre anni, una misura da loro stessi richiesta.
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24 ottobre 10e La sezione del tribunale penale di Parigi ha esaminato per dieci lunghe ore questo caso complesso, intimo e molto pubblicizzato in cui l'ex direttore di Sciences Po Paris e il suo ex compagno, direttore, sono stati licenziati per violenza domestica reciproca. Non per “esegesi di una relazione sentimentale”, aveva avvertito il pubblico ministero al momento della richiesta, ma per cercare di stabilire le responsabilità dell'uno e dell'altro in questa “catastrofe coniugale” avvenuta, nel dicembre del 2023, tra urla e percosse e disagio psicologico.
“Qui ci sono due vittime, anche loro colpevoli”
La coppia si è incontrata nell'ottobre del 2021, poche settimane prima dell'elezione di Mathias Vicherat a Sciences Po, la posizione dei suoi sogni. Sul banco dei testimoni, circa tre anni dopo, l'enarque descrisse un amore appassionato ma disfunzionale, un rapporto di controllo, la sensazione di impotenza di fronte alla malsana gelosia della sua ex compagna. Anissa Bonnefont ha denunciato le bugie e i commenti umilianti del suo ex amante, la sua insopportabile freddezza di fronte alla sua angoscia. Ha ammesso di aver inferto i primi colpi, nel gennaio 2023, prima che la loro relazione degenerasse in violenza.
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Mathias Vicherat è stato condannato (senza registrazione nel bollettino numero 2 del casellario giudiziale, accessibile alle amministrazioni) per violenza commessa nel luglio 2023 che non ha comportato inabilità al lavoro. Fu invece assolto dalle percosse di cui era stato accusato nel settembre dello stesso anno e che, secondo il parere di Anissa Bonnefont, avrebbero causato la frattura del polso della loro cliente.
La regista è stata giudicata colpevole di tutti i fatti di cui è stata accusata: violenza che ha comportato una ITT psicologica di 30 giorni. Il 24 ottobre la Procura aveva chiesto la stessa pena, a 6 mesi con sospensione condizionale, per i due ex amanti: «Sono profondamente convinto – ha spiegato il pubblico ministero – che qui ci sono due vittime che sono vittime vere, ma vittime che sono anche colpevole. »