l'essenziale
Il deputato Modem spiega di aver perso i nervi, soprattutto a causa delle liste di deputati che La France insoumise sta facendo circolare sui social network, puntando il dito contro chi ha presentato emendamenti per bloccare il voto per abrogare la riforma delle pensioni.
I dibattiti sarebbero potuti arrivare alle mani, senza l'intervento degli uscieri dell'Assemblea nazionale, che lo hanno spinto fuori dall'emiciclo. Il deputato moderno Nicolas Turquois è letteralmente “scoppiato”, secondo le sue stesse parole, questa sera di giovedì 28 novembre, al termine di una giornata di estrema tensione al Palazzo Borbone, sullo sfondo della discussione sulla riforma delle pensioni.
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Torniamo ai fatti: sono quasi le 22 quando in emiciclo i dibattiti sono più accesi. Si tratta presto della fine della nicchia parlamentare della LFI, che non riesce a far votare la sua proposta di abrogare la riforma delle pensioni a causa dei molteplici emendamenti presentati dai sostenitori del governo. Tra loro c'è Nicolas Turquois, deputato Modem di Vienne, il cui nome circola nelle liste distribuite dalla LFI sui social network.
“La mia famiglia è stata minacciata!”
Tanto da infastidire il deputato, che su questo punto discute animatamente con il suo omologo PS dell'Ille-et-Vilaine, Mickaël Bouloux. “La mia famiglia è stata minacciata! E queste sono persone del tuo villaggio!”, avrebbe detto Nicolas Turquois a Mickaël Bouloux, secondo un articolo su Figaro. Successivamente è stato invitato a lasciare l'Assemblea, sotto la guida del presidente del suo gruppo, Marc Fesneau, e degli ufficiali giudiziari del Palazzo Borbone.
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Ma quando se ne è andato, ha minacciato fisicamente il deputato della LFI Antoine Léaument, che lo ha esortato a lasciare i locali. “Credo che me ne avrebbe dato uno”, ha commentato il deputato di sinistra al termine della sequenza, davanti alle telecamere della BFMTV.
Le minacce fisiche non hanno posto nell'Assemblea.
Non più della violenza sociale del pensionamento a 64 anni.
Qualunque cosa accada, resteremo concentrati sul nostro obiettivo.
Difendere la sovranità del popolo.
Abrogare la pensione a 64 anni. pic.twitter.com/NnDuNm0S4k
— Antoine Léaument ud83cuddebud83cuddf7 (@ALeaument) https://twitter.com/ALeaument/status/1862280559063359974?ref_src=twsrc%5Etfw
Questo venerdì mattina, Nicolas Turquois è tornato ai fatti. “Non avevo voglia di dargli una botta come dice lui. Lui prima mi ha insultato e quindi sono andato da lui in modo davvero dinamico, diciamo così, per spiegarmi” , ha spiegato ai giornalisti di BFMTV. “Mi scuserò, ho perso la pazienza come si potrebbe dire”, ha aggiunto.
Ma non è pronto ad assumersi tutte le colpe su se stesso: “Fondamentalmente ci sono cose che sono inaccettabili”, afferma, denunciando i “metodi” della LFI che considera contrari alla democrazia. “Non facciamo liste, non le inviamo ai parenti di chi cerca di impegnarsi in politica”, ha osservato.
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Vedremo ora se queste spiegazioni gli permetteranno di sfuggire ad una sanzione troppo pesante dalla carica dell'Assemblea… che dalle ultime elezioni legislative ha una maggioranza di sinistra.