Un rapporto dell’Istituto superiore di sanità (ISS), basato sui dati raccolti nel 2023, indica che in quell’anno ci sono state 2.349 diagnosi di HIV e 532 diagnosi di AIDS, cifre che rappresentano un aumento rispetto all’anno precedente, anche se inferiore a quello del 2019. , quando sono state rilevate 2.510 infezioni e 647 malattie gravi.
Le nuove diagnosi di Hiv in Italia, che colpiscono soprattutto uomini tra i 30 e i 39 anni e donne tra i 25 e i 29 anni, continuano ad aumentare e stanno tornando ai livelli registrati prima della pandemia, avvertono gli esperti.
Questa tendenza, che coincide con la tendenza ad un aumento significativo di altre infezioni sessualmente trasmissibili tra i giovani, è indicativa e suggerisce la necessità di promuovere una maggiore consapevolezza sia sugli standard di prevenzione che sull'accesso ai test diagnostici, aggiungono.
Le tre città con il maggior numero di casi sono Roma, Milano e Bologna, mentre la regione con l'incidenza più bassa è il Veneto, con 1,1 casi ogni 100mila abitanti, seguita dal Trentino, con 1,8, mentre la principale via di trasmissione continua ad essere sessuale , soprattutto tra gli omosessuali (MSM), con il 38,6% dei casi.
La percentuale, rispetto al totale, dei casi di uomini eterosessuali positivi all'infezione da Hiv è di 26,6 punti, mentre tra le donne eterosessuali è del 21,1%, precisa la nota pubblicata sul sito digitale di informazione specializzata Nurse 24.
Il rapporto avverte che il 35,0% delle persone diagnosticate nel 2023 ha richiesto un test per individuare una sospetta malattia correlata all'HIV o per la comparsa di sintomi, mentre un quinto lo ha fatto dopo un comportamento sessuale a rischio.
D'altro canto, la percentuale di persone a cui è stato recentemente diagnosticato l'AIDS, ma che non conoscevano il loro stato di HIV almeno sei mesi prima dello sviluppo della malattia, ha raggiunto l'84,1%, aggiunge la fonte.
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