Il 25 novembre, Manuel Bompard, deputato del Marsiglia e coordinatore nazionale de La France Insoumise (LFI), ha scatenato una vivace polemica pubblicando un tweet beffardo contro Karim Maloum, giornalista algerino e direttore editoriale del giornale online. Rottura. Quest'ultimo, invitato sul set di CNewsha criticato severamente LFI, definendolo “ramo dell’islamismo” e denunciando il suo presunto sostegno a gruppi come Hamas e Hezbollah. Ma è stata la risposta di Bompard a catturare l'attenzione, non per la sua rilevanza, ma per il suo tono beffardo e inappropriato: “Il nuovo schizzo di @MalikBentalha non ha molto successo.” Dietro questa osservazione sarcastica si nasconde un disprezzo carico di allusioni, rivolto tanto alle parole di Maloum quanto al suo accento.
La dura critica di Karim Maloum alla LFI
Ospite su CNews Questo lunedì, 25 novembre, Karim Maloum non ha usato mezzi termini per denunciare quelli che considera i compromessi ideologici della France Insoumise. Secondo lui, la LFI sarebbe una formazione politicamente allineata ai movimenti islamici, arrivando a dichiarare:
“Perché vogliono farlo? Questo per giustificare la loro alleanza con gli islamisti. È per sostenere Hamas, è per sostenere la jihad islamica, è per sostenere i terroristi di Hezbollah. »
Prima di aggiungere:
“La France Insoumise, lo ripeto per la terza volta, è una branca degli islamisti, e questo è normale. »
Queste critiche sono serie e fanno parte di un dibattito cruciale sul posto dell’Islam politico in Francia. Tuttavia, Bompard ha evitato qualsiasi risposta sostanziale, preferendo attaccare una caratteristica secondaria, l'accento di Maloum. Tale strategia riflette a fragilità intellettuale nella risposta politica.
Inoltre, queste potenti dichiarazioni toccano un punto sensibile per LFI, regolarmente accusata di compiacenza nei confronti di organizzazioni come Hamas o Hezbollah. Ma ciò che sembra aver particolarmente irritato Manuel Bompard è che queste critiche siano formulate da una persona di origine nordafricana, mandando in frantumi l'immagine che LFI vuole mantenere di un monopolio morale sui voti dei francesi di origine immigrata.
Il razzismo, un nuovo strumento di La France Insoumise?
Questo riferimento allo sketch umoristico di Malik Bentalha, parodia l'imam Chalghoumi – In Ora Pro – attraverso un personaggio grottesco dall'accento esagerato, profondamente sconvolto. Associando Maloum – intervenuto in difesa di Boualem Sansal, scrittore algerino incarcerato per le sue critiche al regime algerino – a una caricatura del comico Malik Bentalha, Manuel Bompard non si è limitato a confutare le critiche rivolte a La France Insoumise (LFI).
Ha ridotto Maloum al suo accento, alle sue origini. Una puntura apparentemente leggera ma carica di sfumature razziste e sprezzanti.
Una visione ristretta della diversità
Assimilando Karim Maloum a una caricatura di Malik Bentalha, noto per prendere in giro gli accenti dei nordafricani in un registro comico, Bompard riduce il suo interlocutore a uno stereotipo razzista: l'”arabo di servizio”, termine spesso usato per screditare personalità dalla diversità che non si allineano con le ideologie della sinistra radicale.
Naem Filejiautore impegnato contro l'islamismo e difensore della laicità, ha espresso la sua indignazione:
«In passato l'estrema destra si prendeva gioco dell'accento di mio padre di origine tunisina. Oggi è una parte dell’estrema sinistra razzista a svolgere questo ruolo. Sì @mbompard, sei un razzista. »
Egli specifica:
“È la caricatura del buon piccolo arabo, il “dug” poco intelligente che viene preso come un burattino dai “razzisti bianchi”. Un “arabo di servizio” (espressione razzista), al servizio dei suoi “padroni bianchi” per tradire la sua “comunità”. »
Con il pretesto di difendere le minoranze, questi gruppi impongono, di fatto, rigidi quadri ideologici e non esitano a ostracizzare coloro che non si conformano ad essi, in particolare personalità provenienti da ambienti immigrati che abbracciano idee opposte alle loro.
Questa denuncia mette in luce una grande contraddizione: LFI, pur proclamandosi antirazzista, adotta pratiche che ricordano quelle che critica l’estrema destra. Prendendo in giro l'accento di un francese di origini nordafricane, il deputato marsigliese riproduce gli stereotipi che pretende di combattere.
LFI e il monopolio ideologico delle voci dell’immigrazione
Criticando vigorosamente LFI, Maloum rompe con l’aspettativa implicita che gli individui con un background di immigrazione debbano allinearsi con idee progressiste e intersezionali.
Mona Jafariantramite l'account Donna Azadiha denunciato anche questa preoccupante tendenza:
“Ti piacciono gli stranieri solo quando sono radicalizzati e sotto la tua influenza. Ti piace che siano molto docili ai tuoi dogmi. »
Ufficio Giuristi-Avvocati ha riassunto questa ipocrisia in questi termini:
« Ma che razzista è il Bompard! Appena non hai più il tuo accento parigino (tutto ammuffito), allora sei tipo: arabo di turno. Vergognati, Bompard. In effetti siete i più grandi razzisti! »
Ancora una volta, la LFI, sostenendo di rappresentare le minoranze, a volte sembra avere difficoltà ad accettare la diversità delle traiettorie politiche o intellettuali all’interno di queste stesse minoranze.
Un’occasione persa di dibattito pubblico
Questa vicenda illustra un problema ricorrente nel panorama politico francese: la tendenza a privilegiare gli attacchi personali e lo scherno a scapito del dibattito delle idee. Concentrandosi sull'accento e assimilando Maloum ad una caricatura, Bompard attacca la persona più che le sue idee.
Questa strategia non solo indebolisce la propria posizione, ma contribuisce anche ad abbassare il livello del dibattito pubblico. Ciò riflette soprattutto l'incapacità di rispondere in sostanza alle gravi accuse di Maloum, che ha sottolineato il presunto sostegno della LFI ad organizzazioni come Hamas e Hezbollah.
Una questione repubblicana e democratica
Bompard ha scelto di rispondere con un'osservazione che sembra oscurare la sostanza del dibattito. Questa scelta mette in discussione la sua capacità, e più in generale quella di LFI, di avviare una discussione su critiche comunque gravi e basate su percezioni condivise da parte del pubblico.
La ricchezza di un Paese come la Francia risiede proprio nella sua capacità di coniugare diversità di idee e unità repubblicana. Spetta agli attori politici esserne garanti.
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