di fronte a François Ruffin, Bernard Arnault accusa “l’ideologia social-marxista e trotskista” – Libération

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A la barre

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Giovedì 28 novembre, l'amministratore delegato di LVMH è stato ascoltato come testimone durante il processo contro l'ex capo dell'intelligence interna. Quest'ultimo è sospettato di aver organizzato la sorveglianza del giornalista divenuto deputato a beneficio del miliardario.

Testimone divertente. La testimonianza di Bernard Arnault, amministratore delegato del gruppo di lusso LVMH, al processo contro Bernard Squarcini, avrebbe fatto luce sulla Corte penale di Parigi questo giovedì 28 novembre. Da tre settimane, l'ex direttore dell'intelligence interna e una squadra di barbouzes, ex poliziotti del controspionaggio o ex magistrati, sono sotto processo per una serie di presunti crimini, molti dei quali sembrano legati ai rapporti tra LVMH e' antico “primo poliziotto in Francia”, in qualità di capo del CAC40 designato durante l'udienza. Squarcini, ancora in carica, avrebbe esercitato la sorveglianza a vantaggio degli interessi personali di Arnault utilizzando mezzi statali; trascorsi nel settore privato, lo stesso si sarebbe occupato dello spionaggio di François Ruffin – allora giornalista e cineasta, poi eletto deputato – e della sua associazione Fakir durante le riprese di Grazie capo!

Probabilmente la corte non ha imparato nulla ma si è trovata davanti, in una sala gremita, uno shock senza precedenti: quello delle ossessioni reciproche del grande miliardario borghese e del piccoletto di Amiens. Accompagnati dalla massima sicurezza

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