Una squadra vincente non cambia: o, secondo la logica, cambia il meno possibile. Ecco perché il volto che il Bologna avrà stasera contro la Lazio si annuncia quasi ‘matching’ con quello della squadra che Italiano due settimane fa ha battezzato battendo la Roma.
Una delle poche eccezioni è tra i pali, dove un’influenza ha messo ko Skorupski: al suo posto ci sarà Ravaglia, che in teoria correva per la maglia da titolare anche senza il malore del polacco.
In difesa c’è l’enigma centrale. Se fino a ieri Casale sembrava il candidato ideale per fare coppia con Beukema, visto che Lucumi è rientrato in gruppo solo venerdì dopo gli impegni con la Colombia, dopo le parole di ieri di Italiano qualche dubbio c’è.
“Casale ha lavorato bene nella ripresa – ha detto il tecnico –, ma come tutti dovrà essere bravo ad aspettare il suo momento”. C’è aria di straordinario per la coppia Beukema-Lucumi (a meno che non emerga l’opzione Erlic)? Vedremo.
Intanto, a sinistra, Miranda sembra essere in vantaggio su Lykogiannis, rientrato ieri in rosa, ma che ha bisogno di scrollarsi di dosso un po’ di ruggine dopo l’infortunio da cui si è appena ripreso.
A centrocampo Freuler è la solita certezza e l’indiziato al suo fianco è Pobega, con Moro e Urbanski possibili alternative. C’è poi la variabile Ferguson, lo scozzese che ha appena rinnovato il contratto e non è lontano dalla prima maglia da titolare, anche se ieri Italiano era cauto sul suo possibile utilizzo dal primo minuto (“Lewis sta bene e sta crescendo molto, ma tranquilli, non bisogna affrettare le cose”).
In attacco Odgaard dovrebbe duettare ancora una volta con Castro, con il danese alle spalle dell’argentino. Orsolini a destra sembra una certezza (ma attenzione all’esterno Iling-Junior), mentre a sinistra Karlsson (“il gol contro la Roma gli ha cambiato postura e mimica in allenamento”), vista l’indisponibilità di Ndoye, sembra avere un netto vantaggio su Dominguez.
Alla Lazio, invece, Baroni, che ieri non ha tenuto una conferenza stampa, dovrebbe puntare sul trio offensivo Isaksen, Castellanos e Zaccagni. Con Dia, Pedro e Noslin, carte a sorpresa da non escludere a priori.
mv