La valutazione dei giocatori, che i lettori adorano, è un esercizio a volte complesso e paradossale. Un esempio: come definire in un unico numero l'incontro tra David Ainu'u e quello tra Dorian Aldegheri?
Il primo ha sofferto, come tutta la prima linea, per mezz'ora ma la sua versatilità è stata un tesoro per tutta la partita. Il secondo, subentrato al fischio d'inizio, è entrato da destra al 28', seguendo l'allenamento. Una decisione eclatante quella di Ugo Mola, che ha cercato di rimediare in tempi brevi alle grosse difficoltà incontrate dalla sua squadra in mischia chiusa. È stato il Rodrigue Neti di sinistra a essere sacrificato, Ainu'u ha poi cambiato schieramento. Il problema? Questo perché, sei minuti dopo la sua entrata in campo, Aldegheri ha ricevuto un cartellino giallo per la sua prima prova di forza e quindi il suo primo (e ultimo) fallo. Evidentemente ha pagato per gli altri, e per l'accumulo di sanzioni pregresse. Sicuramente ingiusto. Ma, in questo contesto, è difficile non tenerne conto nel giudicare la propria prestazione…
Eppure, dal suo ritorno, il Tolosa non ha più sofferto in mischia, soprattutto perché Aldegheri resta uno specialista. Ecco come il coaching si è rivelato decisivo. “È stata una scelta forte perché, in seguito, siamo riusciti a stabilizzare le nostre mischie e a dare fastidio a loroha spiegato David Mélé dopo la partita. Questo ha fatto la differenza nelle fasi di conquista che per trenta minuti sono state molto complicate.” E se i Rouge et Noir hanno giocato bene nel secondo periodo, anche questo c'entra. Il che, anche se Ainu'u e Aldegheri non riescono a raggiungere le vette dei barometri, mette in prospettiva l'importanza cruciale e spesso ingrata di alcuni pilastri.