(AOF) – L'AD-PA che riunisce gli attori del mercato delle case di cura commenta l'adozione da parte del Senato (con emendamento n. 125) della creazione di un contributo di solidarietà attraverso il lavoro, che dovrebbe fruttare 2,5 miliardi di euro ogni anno per il settore autonomia: l'organizzazione ricorda che “secondo diversi rapporti ufficiali, sarebbe opportuno rilasciarne quasi 10 solo per il settore vecchiaia”. Secondo l'AD-PA esistono “varie possibilità per creare i nuovi finanziamenti indispensabili al settore dell'assistenza agli anziani”.
L'organizzazione sta considerando la solidarietà nazionale attraverso tasse o trasferimenti di fondi pubblici, il ricorso ad assicurazioni private, una soluzione mista tra queste prime due proposte e l'uscita dai prezzi amministrati.
Chiede di “impedire che lo Stato distragga ogni anno diverse centinaia di milioni di euro votati in Parlamento e derivanti dalla Giornata della Solidarietà”: dalla creazione della CNSA (dalla Giornata della Solidarietà) sono più di 20 miliardi di euro che sono stati dirottati al a scapito degli anziani per finanziare il bilancio dello Stato o l’assicurazione sanitaria. L'organizzazione chiede “garanzie che impongano ai governi e ai servizi statali di stanziare queste nuove risorse solo per le missioni per le quali sono state inizialmente votate dal Parlamento”.
Un aumento di sette ore dell’orario di lavoro annuale
L'emendamento rafforza il finanziamento del ramo dell'autonomia mediante un aumento di sette ore dell'orario di lavoro annuo, a tempo pieno, delle persone occupate, nel settore privato come nelle funzioni pubbliche. In cambio del beneficio di queste ore di lavoro non retribuite, i datori di lavoro pagheranno “un contributo di solidarietà per l'autonomia, la cui aliquota sarà aumentata dallo 0,3% allo 0,6%”.
Secondo la relazione, questa “prima pietra” dovrebbe “servire da base per una riforma più globale del sostegno all'autonomia”, sia che si tratti dell'assistenza domiciliare che degli istituti.