Wall Street è rimasta in 'stand by' in attesa dei risultati di Nvidia: New York aveva riaperto stabile e si è ritrovata altrettanto stabile, con l'indice S&P500 che ha guadagnato +0,004%.
Dopo una breve fase in rosso con -0,2%, il Dow Jones ha chiuso a +0,32% e il Nasdaq a -0,1%.
Poco dopo la chiusura, i risultati di Snowflake (+0,2$ per azione invece dei 0,15$ attesi, vendite superiori del 4,5% al consenso di 942 milioni di dollari) sono stati accolti con un guadagno del +13% (circa 146$), mentre Palo-Alto, che ha pubblicato 2 minuti dopo, è sceso del -5% in pochi secondi.
Quanto a Nvidia, il titolo, che il giorno prima aveva guadagnato il +4%, alle 22 è sceso del -0,8%: gli investitori collezionano da settimane come se fossero sicuri di vedere profitti superiori alle aspettative.
Ed è quello che è successo 7 volte dall’inizio del 2023.
Gli utili hanno infatti battuto il consenso di 0,81 dollari contro 0,76 dollari per azione e il fatturato si è attestato a 37,5 miliardi di dollari contro 37,08 miliardi di dollari, con un margine pari al 74,6% (leggermente in calo rispetto al 2° trimestre quando era pari a 75,4).
Il management specifica che la domanda di sistemi “Blackwell” – lo strumento informatico più potente al servizio dell'”intelligenza artificiale” – supererà le capacità produttive dell'azienda, almeno fino al 2026.
La reazione del mercato fa pensare ad un 'non evento' in quanto il titolo è sceso tra il -2 e il -2,5% (intorno ai 142 dollari), ovvero una capitalizzazione di circa 3.520 miliardi di dollari mentre il giorno prima Nvidia aveva registrato una capitalizzazione di 3.600 miliardi di dollari, dopo un rally di +$197 dal 1° gennaio, il che la dice lunga sul livello delle aspettative degli investitori.
Sul mercato obbligazionario, il contesto geopolitico continua a essere ignorato: ancora nessun riflesso di “avversione al rischio” (il calo dei T-Bond non ha nulla a che fare con le “statistiche”, poiché mercoledì non c'era nulla all'ordine del giorno) nonostante “l'ombra della tempesta” attacchi missilistici contro la Russia.
I T-Bond sono aumentati di +3,8 punti, verso il 4,417%, i '2 anni' hanno segnato +5 punti verso il 4,322%.
Sul mercato petrolifero, il barile di WTI è sceso dello 0,3% verso 69 dollari: una variazione insignificante mentre le scorte settimanali di greggio americano rimangono pressoché invariate secondo l'IEA.
Sono ammontati a 430,3 milioni di barili durante la settimana dell'11 novembre, segnalando un aumento aneddotico di 0,5 milioni di barili rispetto alla settimana precedente.
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