“Mia madre mi ha partorito ma Édith Piaf mi ha partorito“, ha detto questo musicista nato a Cahors il 26 marzo 1929, dopo una lunga malattia nella sua casa parigina.
Affascinato dapprima da Charles Trénet – che cantava a memoria da bambino -, da Jean Sablon e da Louis Armstrong, Charles Dumont diventa trombettista giovanissimo. Incoraggiato dal padre calderaio. Solo in seguito scoprì la sua vocazione di compositore per Lucienne Delisle e Marcel Amont. Con Edith Piaf è più complicato. Lo rifiutò tre volte prima di accettare di riceverlo con il paroliere Michel Vaucaire. Charles Dumont raccontò la nascita nel 1956 di No, non mi pento di nulla su France Musique :
“Io do la musica a Michel Vaucaire, lui mi dà i testi. Gli chiedo come si chiama? Lui mi risponde: “Non mi pento di nulla”. Gli dico: “Non mi piace”. Lui mi risponde: “Sì, ma ho preso appuntamento con Edith Piaf!” Allora gli ho detto: “Senti, mandami da chi vuoi, dove vuoi, ma non voglio andare a trovare Piaf. Sono andato comunque. Ci siamo conosciuti il 5 ottobre 1960 e non ci siamo mai lasciati”. altro fino alla sua morte!“
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Un classico internazionale rubato durante il colpo di stato dei generali ad Algeri
Questo standard di “La Môme”, conosciuto in tutto il mondo, avrà anche una traiettoria sorprendente e poco conosciuta. Simbolo dei suoi posteri, i paracadutisti della Legione Straniera lo ripresero a meno di un anno dal suo lancio. E una versione non approvata serve ai nostalgici dell’Algeria francese. Questa canzone divenne addirittura l'inno del colpo di stato dei generali ad Algeri nell'aprile 1961. Negli archivi non troviamo reazioni di Edith Piaf o di Charles Dumont.
No, non mi pento di nulla che parteciperà alla fine del 1960 al recital di Piaf nel salvataggio dell'Olympia di Bruno Coquatrix. La famosa sala parigina era allora sull'orlo della bancarotta, divisa tra l'eredità delle tournée canore degli anni '30 e la varietà degli yéyés. il repertorio firmato da Charles Dumont non lascerà il manifesto prima di cinque mesi!
Charles Dumont rimase associato a “la Môme” fino alla sua morte nel 1963, periodo in cui scrisse una trentina di spartiti, tra cui Le palle della palla, Gli amanti O Mio Dio. Piaf, ma non solo, colui che ha continuato a esibirsi sul palco fino al 2019 ha lavorato anche per Dalida, Barbara Streisand, Tino Rossi, nel suo registro preferito: la canzone d'amore.
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