Sono stati rimossi molti segnali di ingresso alla città. L'iniziativa è della FNSEA, riferisce France Bleu.
I lavori dovrebbero essere bloccati questo lunedì.
Domenica sera gli agricoltori si sono recati in corteo vicino alla base aerea di Villacoublay, vicino a Parigi, per denunciare la proposta di accordo di libero scambio con i paesi del Mercosur, prima di nuove mobilitazioni a partire da lunedì.
“Macron, se vai a Rio, non dimenticare i tuoi montanari”: a bordo di una ventina di trattori e una trentina di altri veicoli, i manifestanti hanno bloccato due delle tre corsie di traffico della statale 118, che costeggia la base militare di Yvelines. Alcuni contadini venuti con il trattore avevano intenzione di passare la notte lì.
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Sul campo, la mobilitazione, che potrebbe “durare fino a metà dicembre”, si tradurrà in assembramenti davanti alle prefetture e nelle piazze o rotonde chiamate “Europa”.
I membri della FNSEA e dei JA intendono quindi occupare simbolicamente il “Ponte d’Europa” che collega Strasburgo al comune tedesco di Kehl.
Il presidente Emmanuel Macron ha affermato domenica a Buenos Aires che la Francia non “firmerà così com’è” il trattato di libero scambio tra l’Unione Europea e il Mercosur, affermando di voler “rassicurare gli agricoltori” e “continuare” ad opporsi ad esso.
“La Francia si oppone a questo accordo. E vi dirò: il presidente (Javier) Milei, lui stesso mi ha detto che non era soddisfatto di questo accordo”, ha dichiarato Emmanuel Macron, dopo una visita in Argentina durante la quale ha parlato due volte con il presidente argentino. Alla domanda se l’Unione europea possa ignorare la posizione francese, Macron ha risposto “Non credo”, affermando “Riconosco che la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen nutra un grande rispetto per la Francia”.
Nonostante l’opposizione della classe politica francese, la Commissione europea, spinta da diversi paesi come Germania e Spagna, sembra decisa a firmare entro la fine dell’anno questo accordo che consentirà ai paesi dell’America Latina di vendere più carne di manzo, pollo o zucchero senza dazi doganali in Europa.
Colpiti dagli scarsi raccolti e dall'emergere di malattie animali, credono di non aver ancora raccolto i frutti della rabbia dell'inverno scorso: l'attuazione dei 70 impegni allora assunti dal governo Attal è stata rallentata dallo scioglimento dell'Assemblea nazionale. E considerano gli standard più complessi che mai e il reddito insufficiente.
Quasi un anno dopo un movimento spettacolare durato molte settimane, da domenica il mondo agricolo ha lanciato nuove azioni di malcontento. Si tratta questa volta di denunciare l'annunciata firma del trattato di libero scambio tra i paesi dell'Unione Europea e quelli del Mercosur (America Latina).
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