Raramente la classe politica francese è stata così unanime. Raramente gli agricoltori hanno dubitato fino a questo punto delle promesse fatte loro. Mentre la rabbia agricola torna a crescere in tutto il Paese, l'esecutivo, come l'opposizione, denunciano all'unisono, o quasi, il trattato con il Mercosur, odiato dal mondo contadino. L’accordo di libero scambio che l’Unione Europea vuole firmare entro la fine dell’anno con i paesi del mercato comune sudamericano (Mercosur): Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay e Bolivia, è adornato di tutti i vizi da sinistra e destra combinate .
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“La Francia non firmerà questo trattato così com’è”dice Emmanuel Macron, domenica 17 novembre, dall'Argentina dove ha appena parlato con il presidente ultraliberale argentino, Javier Milei. Il capo dello Stato, che sarebbe dovuto atterrare poche ore dopo a Rio de Janeiro, in Brasile, per un vertice del G20 lunedì e martedì prima di volare in Cile, promette di usare tutto il suo peso per impedire questo accordo che giudica “ molto male » per l'agricoltura. Le sue parole fanno eco a quelle del primo ministro Michel Barnier, che il giorno prima aveva usato i toni più decisi nei confronti di France Bleu per dire “no a questo trattato”.
« Ci rifiutiamo di aprire i mercati europei al pollo drogato con antibiotici, alla carne bovina allevata in un contesto di deforestazione, al mais trattato con atrazina…”sono stati allarmati il 4 novembre da più di 200 deputati di tutti gli schieramenti Le Figaroinvitando il governo a manifestare «coraggio» per bloccare questo trattato “assurdo”. Il 12 novembre, a Il mondonon meno di 600 deputati e senatori hanno invitato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a rispettare “l’espressione democratica della quasi unanimità dei parlamentari francesi”.
Parigi non può porre il veto
Questa convergenza delle lotte tra politici e rappresentanti dell'agricoltura non avrà impedito agli allevatori e agli orticoltori di farlo esprimere la loro disperazione. Da domenica sera, i trattori hanno interrotto il traffico automobilistico nell'Ile-de-France. “Macron, se vai a Rio, non dimenticare i tuoi montanari! »si legge sul cofano delle macchine. Si prevede che le manifestazioni continueranno lunedì in tutto il paese con “fuochi di rabbia” attesi nella maggior parte dei dipartimenti. Gli operatori dovevano parcheggiare i loro trattori nelle strade, nelle piazze e nelle arterie principali dove compare il nome “Europa”. L'obiettivo è quello“sfidare l’opinione” contro uno “Setaccio Europa”spiega Arnaud Rousseau, capo della Federazione nazionale dei sindacati degli agricoltori (FNSEA). Domenica alla Tribuna dal 17 novembre.
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