“Chiediamo al governo di ascoltare la gente”: i “gilet gialli” tornano alla rotonda di Bagnols-sur-Cèze

“Chiediamo al governo di ascoltare la gente”: i “gilet gialli” tornano alla rotonda di Bagnols-sur-Cèze
“Chiediamo al governo di ascoltare la gente”: i “gilet gialli” tornano alla rotonda di Bagnols-sur-Cèze
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Sei anni dopo la nascita del movimento, i “gilet gialli” hanno invaso la rotonda d’Europa di Bagnols questa domenica, 17 novembre. Invocano l'unità e vogliono riprendere i loro raduni due o tre volte al mese.

“Siamo ancora più in difficoltà rispetto a quando è iniziato il movimento”. I “gilet gialli” hanno festeggiato la loro sesta candelina questa domenica, 17 novembre, sulla rotonda d'Europa di Bagnols-sur-Cèze. Dalle 10 sono arrivate le prime persone per allestire tavoli, sedie e un fornello a gas per preparare il pasto. Nel menu, zuppe, patatine, panini e buon umore. “È bello ritrovarsi insieme per un momento convivialeconfida Dominique, un “gilet giallo” “sin dalla prima ora”. “Siamo qui perché vogliamo uscire dall’imbuto in cui ci sta portando il governo. La nostra lotta continua e dobbiamo combatterla tutti insieme”.

A fine mattinata, una trentina di persone avevano invaso la rotonda addobbata con gilet gialli, palloncini, bandiere francesi e striscioni su cui era scritto: “Tutti uniti per la giustizia sociale e fiscale”, “È dall’inferno dei poveri che nasce il paradiso dei ricchi”, “Né l’oblio né il perdono”“Ci prepariamo per le settimane a venire, quando i francesi non avranno più niente in frigo, scenderanno in piazza con noi”dice Alain, pensionato di Connaux venuto con sua moglie Marie-Anne. Il contesto è ancora più grave. Lottiamo per i nostri figli e nipoti”.

“Il movimento non è morto”

Inflazione, insicurezza, pensionamento, sanità, istruzione… Le richieste sono numerose. “Chiediamo al governo di ascoltare la gente, non siamo più in grado di far fronte alla situazione. Il movimento non è morto. Se dovremo rimobilitarci come nel 2018, lo faremo”.promette Alexandre, 21enne di Bagnolais. Ad ogni suono del clacson degli automobilisti, ed erano molti, si alzavano i pugni e alcuni “non ci arrenderemo” sono stati ascoltati. I “gilet gialli” di Bagnols ora vogliono rilanciare il loro movimento “senza animosità” incontrandosi due o tre volte al mese. “Se si riparte, torniamo ogni sabato”annuncia Dominique, determinata a farlo “scuotere le cose”.

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