Arthur de Laborde / Crediti fotografici: Ludovic MARIN / AFP
16h49, le 15 novembre 2024
Mentre lunedì la FNSEA invoca una grande mobilitazione nazionale, Emmanuel Marcon cerca come può di ribadire la sua opposizione all'accordo di libero scambio con il Mercosur. D'altro canto, però, la Commissione europea spinge a favore del trattato che vuole firmare rapidamente.
La minaccia di una nuova rivolta dei contadini diventa sempre più evidente. La FNSEA chiede infatti una grande mobilitazione nazionale lunedì, giorno di apertura del G20 in Brasile. Emmanuel Macron sarà presente prima del suo tour in America Latina e intende sottolineare ancora una volta la sua opposizione all'accordo di libero scambio con il Mercosur. Ma la Francia ha davvero i mezzi per bloccarlo?
Trova una minoranza di blocco
È a Bruxelles che si giocherà tutto e la partita si preannuncia serrata. La Commissione europea preme per il trattato che vuole firmare rapidamente. È sostenuto principalmente da Germania e Spagna. Di fronte, la Francia cerca di trovare una minoranza di blocco nel Consiglio europeo, cioè quattro paesi che rappresentino almeno il 35% della popolazione dell'Unione. Ma per il momento Parigi ha solo due alleati, Austria e Polonia. Emmanuel Macron e Michel Barnier fanno quindi del loro meglio per convincere i loro partner indecisi. In caso contrario, per essere applicato, l'accordo dovrà poi essere ratificato dal Parlamento europeo, ma anche da tutti i parlamenti nazionali.
Che dovrebbe bloccarsi in Francia visto che la stragrande maggioranza della classe politica è contraria al testo. Per aggirare il voto del Parlamento francese, la Commissione europea potrebbe poi adottare un’altra strategia, tagliando il trattato in due, così da far passare le sue disposizioni più controverse sotto la sua competenza esclusiva in materia di politica commerciale. Per adottare il Mercosur, avremmo ancora bisogno di un voto al Parlamento europeo, dove la decisione dovrebbe essere un dato di fatto.