Al termine delle requisizioni nel caso degli assistenti parlamentari del Raggruppamento Nazionale, il deputato del Pas-de-Calais ha criticato mercoledì sera la “violenza” e l'“eccesso” dell'accusa.
Marine Le Pen vede le sue ambizioni presidenziali svanire? Mentre la deputata della RN del Pas-de-Calais si è finora presentata come la candidata naturale del suo campo per il 2027, le richieste della Procura nel caso degli assistenti parlamentari del Fronte Nazionale (ex Raggruppamento Nazionale) sono severe per chi è già apparso tre volte davanti ai francesi. Mercoledì la Procura ha chiesto una multa di 300.000 euro e due condanne: cinque anni di carcere, di cui due con la sospensione, oltre a cinque anni di ineleggibilità per l'ex boss del Partito della Fiamma.
Una richiesta che piace tanto meno tra le fila del RN in quanto l'accusa ha chiesto al tribunale di allegare quest'ultimo punto ad un'esecuzione provvisoria, il che significa che si applicherebbe immediatamente anche se Marine Le Pen ricorresse in appello. Ciò ostacolerebbe le sue ambizioni per le elezioni presidenziali del 2027 e bloccherebbe la sua rielezione all’Assemblea nazionale in caso di un altro scioglimento entro pochi mesi.
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Al termine dell’udienza, il leader nazionalista ha denunciato, con rabbia fredda, “Il desiderio dell’accusa di privarla e di privare i francesi della possibilità di votare per chi vogliono”. “L’unica cosa che gli interessava era Marine Le Pen poter chiedere la sua esclusione dalla vita politica e dal Raggruppamento Nazionale per rovinare il partito”si è scagliata nuovamente davanti a uno sciame di giornalisti, in riferimento alla multa di 4,3 milioni di euro, di cui 2 milioni sospesi, chiesta dalla Procura contro questi ultimi. E“Speranza” che il tribunale, che delibererà la sentenza a fine novembre, “non seguirà” queste richieste.
“Un’implacabilità”
Fingendo di non esserlo “sorpresa” da quest’ultimo, ha detto Marine Le Pen “dopo aver formato la sua opinione dopo alcuni giorni di udienza”. Prima di attaccare ancora una volta il pavimento, come lei lo ha descritto“oltraggioso” e di “violento”. Parole forti che fanno eco a tutte le richieste, che chiedevano sentenze di ineleggibilità contro tutti gli imputati, “modulato” a seconda delle responsabilità di ciascuno. Il pubblico ministero ha infatti chiesto otto mesi di reclusione, di cui sei mesi chiusi con tre anni di ineleggibilità nei confronti del numero due del partito Louis Aliot; dieci mesi con sospensione della pena e un anno di ineleggibilità contro il portavoce di RN Julien Odoul, o diciotto mesi con sospensione della pena e due anni di ineleggibilità per la sorella di Marine Le Pen, Yann Le Pen.
Foto di Marine Le Pen e lui a sostegno, Jordan Bardella ha puntato il dito “implacabilità” e uno “Vendetta contro Marine Le Pen”. “Le sue scandalose requisizioni mirano a privare milioni di francesi del loro voto nel 2027. È un attacco alla democrazia”ha deriso il presidente della RN. Probabilmente con in mente le elezioni presidenziali, il suo omologo della Riconquista Éric Zemmour ha ripreso il suo favorito “governo dei giudici”. E il quarto uomo nelle elezioni del 2022 ha aggiunto: “Qualunque sia il nostro disaccordo, non spetta sicuramente alla giustizia decidere chi può candidarsi”.