Le cicale cantano, il sole picchia. Il cadavere di un cinghiale giace nel rimorchio di un camioncino. I cacciatori, che parlano solo la Corsica, lo riportano in una fattoria, dove un'adolescente, Lesia (Ghjuvanna Benedetti), è invitata a scuoiarlo metodicamente. Supera il suo disgusto e, armata di un lungo coltello, obbedisce diligentemente. Un uomo la guarda con attenzione, con orgoglio, poi, quando ha finito di operare, scompare. I resti del cinghiale rimangono appesi ad un gancio. Sullo sfondo, colline immutabili a perdita d'occhio.
Immersione
Parte forte “The Kingdom”, opera prima di Julien Colonna, 42 anni. Comprendiamo che sarà una questione di filiazione, di trasmissione. Di una ragazza e suo padre, di un rapporto speciale. Lesia sa poco di quest'ombra che vive nascosta e veglia da lontano sulla sua esistenza.
Un giorno, nell'estate del 1995, un uomo fece irruzione e la portò in moto in una villa remota. Per la prima volta raggiunge il padre nel suo nascondiglio, trovandolo circondato dalla sua “banda”. Sussurri, sguardi furtivi: lo spettatore scopre questo mondo opaco, molto maschile, attraverso il punto di vista schietto della giovane ragazza. Questa immersione è affascinante.
Maledizione della violenza
Poi scoppia una guerra tra clan. La spirale del crimine e della vendetta si scatena. Il padre deve cambiare costantemente il suo nascondiglio. Lesia vuole accompagnarlo. La loro fuga sarà la loro alleanza. Un'ultima occasione per conoscersi e amarsi, dopo anni di lontananza, prima di un epilogo che immaginiamo tragico. Così va la maledizione della violenza, implacabile come il sole della Corsica. In questa seconda parte, più lenta, meno nervosa, più intima, l'emozione prende il sopravvento.
Per scrivere la sceneggiatura, Julien Colonna ha chiesto l'aiuto di Jeanne Herry (“Pupille”, “Vedrò sempre le vostre facce”). Questi due quarantenni, che conteranno nel cinema francese nei prossimi anni, hanno costruito un “ Kingdom” crudele e straziante.
“Il Regno”, di Julien Colonna, con Ghjuvanna Benedetti, Saveriu Santucci. Durata: 1 ora e 48. Nelle sale questo mercoledì 13 novembre.