© Eric TSCHAEN/REA
Secondo le informazioni pubblicate martedì da BFM TV, l'Assemblea nazionale ha ricevuto da François Fillon una proposta di rimborso di 679.989,32 euro, equivalente al danno subito dalla Camera a seguito dell'impiego, per quattordici anni, di Penelope Fillon come assistente parlamentare a suo marito e al suo vice Marc Joulaud. Un rimborso che sarebbe scaglionato in dieci anni.
Questa notizia arriva mentre l'ex candidato alle elezioni presidenziali dovrà essere nuovamente processato dalla Corte d'appello di Parigi il 25 novembre. Condannato in primo grado poi in appello nel 2022, la sua sentenza è stata parzialmente ribaltata dalla Corte di Cassazione nell'aprile 2024: la sua colpevolezza è confermata ma la pena (375.000 euro di multa, quattro anni di carcere di cui uno con la sospensione) deve essere riesaminata .
Un “gesto” prima del processo d'appello
Attraverso questo effetto di annuncio, François Fillon desidera dimostrare di accettare la sua condanna, adottando comportamenti collaborativi che vorrà promuovere davanti alla corte d'appello. “Per evitare una sanzione troppo pesante, Fillon vuole presentarsi nella sua luce migliore. Dimostrando di aver compreso i fatti e di aver finalmente deciso di restituire i soldi,” ha detto una fonte vicina alla questione a BFMTV.
Ma questa proposta verrà accettata? La sua ripartizione su dieci anni, senza interessi, sarebbe stata negoziata nell'arco di diversi mesi ma prima dello scioglimento dello scorso giugno. In particolare, i questori della precedente legislatura (composta da due deputati macronisti e da Éric Ciotti, allora deputato dei Républicains), responsabili della gestione amministrativa e finanziaria dell'Assemblea nazionale, avevano convenuto di non applicare interessi sul rimborso.
Con la nuova composizione della questura – Christine Pirès Beaune (PS), Brigitte Klinkert (Rinascimento) e Michèle Tabarot (LR) – la proposta di François Fillon non poteva più soddisfare l'Assemblea.
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