In Francia cresce la preoccupazione sui piani sociali

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Dipendenti della fabbrica chimica Vencorex, durante una manifestazione dopo il fallimento dell'azienda a settembre, a Pont-de-Claix (Isère), 7 novembre 2024. JEFF PACHOUD/AFP

Dobbiamo lavorare su una strategia industriale europea, come sostiene il Ministro delegato all'Industria, Marc Ferracci? O piuttosto esigere la responsabilità delle imprese che hanno ricevuto aiuti pubblici, come suggeriscono Sophie Binet e Marylise Léon, rispettivamente segretarie generali della CGT e della CFDT? Lo Stato dovrebbe bloccare l'approvazione di alcuni piani sociali, come sostiene François Ruffin, deputato della Somme?

L’annuncio a cascata, dal 5 novembre, della chiusura dei due stabilimenti Michelin di Cholet (Maine-et-Loire) e Vannes – ovvero 1.254 dipendenti – di un piano sociale presso Auchan, che si prepara a eliminare 2.389 posti di lavoro, poi il fallimento di il chimico Vencorex, mettendo a rischio circa 500 posti di lavoro, ha sollevato un'ondata di preoccupazione nel paese. Al termine di questa settimana nera, leader politici e sindacalisti si interrogano sulle risposte da dare per evitare un’emorragia sul fronte sociale.

Perché, sui fatti, nessuno sembra farsi illusioni. Nei tre anni successivi alla pandemia di Covid-19, le imprese, aiutate dal prestito garantito dallo Stato, dai vari aiuti concessi durante il confinamento e dalla relativa buona salute dell’economia dell’epoca, hanno assunto moltissime persone e poche autorizzate.

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Ma ora l’orizzonte si oscura e le difficoltà si accumulano. “Probabilmente ci saranno annunci di chiusure di siti nelle prossime settimane e mesi”ha dichiarato il signor Ferracci, sabato 9 novembre, a Inter, riferendosi alla possibile distruzione di “migliaia di posti di lavoro”. “Siamo all’inizio di un violento salasso industriale”continuò il giorno successivo MMe Binet, della CGT, sul settimanale Domenica alla Tribunamettendo in discussione la volontà delle aziende di farlo “aumentare sempre i margini” e di “distribuire sempre più utili agli azionisti”.

La Confederazione ha già stilato un elenco dei piani sociali in preparazione, “che è vicino a 200”assicura. Il sindacato centrale ha indetto una giornata di mobilitazione in tutte le regioni, il 12 dicembre. MMe Anche Binet lo desidera “che un’impresa non può ricevere aiuti di Stato se il parere dei rappresentanti del personale è sfavorevole”. Un punto su cui MMe Léon, il suo omologo CFDT, è d'accordo. “Mi sembra strano che lo Stato non sappia a cosa servono gli aiuti che vengono stanziati: parliamo di centinaia di milioni di euro”, ha dichiarato a Franceinfo, venerdì 8 novembre. Queste dichiarazioni hanno ricevuto un'accoglienza piuttosto calorosa da parte del signor Ferracci. “Se gli aiuti non sono complessivamente efficaci, allora devono essere sospesi”, ha ammesso su France Inter.

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