Dopo i suoi precedenti bestseller, Yuval Noah Harari consegna in “Nexus” una storia delle reti di informazione umane. Quest'opera è un tuffo nel cuore dell'Intelligenza Artificiale, nelle sue promesse e nei suoi pericoli. Intervistato da Jean Leymarie, l'autore solleva il velo sulle grandi questioni attuali sollevate dalla generalizzazione dell'IA nelle nostre società.
L’impatto degli algoritmi sulla democrazia
Tornando alla recente elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, Yuval Noah Harari sottolinea che il maggiore intervento dell’IA negli ultimi anni è avvenuto nei media, nei social network. Ai suoi occhi, “questi ultimi sono controllati da algoritmi di intelligenza artificiale che, in modo deliberato, diffondono rabbia e odio e, così facendo, silurano le basi della democrazia”. Ciò solleva un paradosso: “abbiamo davanti a noi la tecnologia più sofisticata della storia eppure stiamo perdendo la capacità di parlarci, di avere una conversazione razionale”. Vede in Trump il “candidato della rabbia” di chi parla “rendere di nuovo grande l'America quando gli Stati Uniti sono già il paese più potente del mondo e stanno vincendo la corsa all'intelligenza artificiale. Perché sono arrabbiati? Di cosa hanno paura?” si chiede Harari.
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AI: nuova padrona dei media?
Harari definisce l'intelligenza artificiale come la prima tecnologia che è, non una “attrezzo”ma uno “agente”nella misura in cui è in grado di prendere decisioni da sola. A differenza di un computer che esegue solo le richieste di un essere umano, l’intelligenza artificiale “crea, inventa nuove idee, impara da sola”. Si tratta quindi di una facoltà di autonomia e di iniziativa che la distingue da tutte le tecnologie del passato. Harari usa l'esempio dei media: “questi formano la politica, il dibattito umano. La decisione di ciò di cui parleremo dipende da un caporedattore. Sulle piattaforme, l'intelligenza artificiale ora decide quale sarà il prossimo video in cima al tuo feed “Ha anche scoperto come le persone potrebbero trascorrere più tempo sulle reti: è fomentando l'odio che si costruisce la lealtà di un essere umano perché, in questo modo, sono più coinvolti su un tema.”.
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“L’intelligenza artificiale ha potenziali effetti positivi”
Harari osserva che l’intelligenza artificiale sta prendendo sempre più decisioni nelle nostre società, decisioni che gli ingegneri non possono prevedere. Per lui la questione non è come fermare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, ma come garantirne i benefici.“Questa tecnologia potrebbe avere potenziali effetti positivicontinua. Ad esempio, la mancanza di medici potrebbe essere compensata da IA che conoscerebbero la vostra cartella clinica e potrebbero formulare diagnosi appropriate. Nell’istruzione, un tutor AI potrebbe supportare ogni bambino per aiutarlo a progredire. Gli esseri umani vivranno sempre più all’interno di un mondo progettato da intelligenze non umane.professa. Tuttavia, l’arrivo dell’IA in molti ambiti della vita quotidiana solleva questioni etiche alle quali, questa volta, solo gli esseri umani possono fornire risposte, altrimenti l’IA potrebbe distruggere la nostra privacy.
Interprete: Michel Zlotowski