presidente e direttore spiegano l’esonero di Gotti

presidente e direttore spiegano l’esonero di Gotti
presidente e direttore spiegano l’esonero di Gotti
-

LECCE – L’esonero di Luca Gotti è una decisione condivisa da area tecnica e proprietà del club, ragionata sulla base di alcune evidenze statistiche, finalizzata a riprendere la rotta tracciata negli ultimi tre anni che sembrava, invece, tendere a una deriva fuori controllo.

Su questo canovaccio si è sviluppata la conferenza stampa del presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, del responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino e del direttore sportivo, Stefano Trinchera. L’allontanamento di Gotti è arrivato all’indomani della gara con l’Empoli, terminata con il risultato di 1 a 1, e in queste ore si sta chiudendo il cerchio sul suo sostituto: il maggiore indiziato è Marco Giampaolo anche se non ci sono state conferme esplicite.

Il fattore umano e quello tecnico

Il primo intervento è stato quello di Sticchi Damiani: “Siamo qui perché è giusto spiegare accadimenti delle ultime ore e anche per evitare che nella presentazione che ci sarà del nuovo allenatore gran parte del tempo venga dedicata al passato. È stata una scelta dolorosa, partiamo da questo presupposto, perché noi cerchiamo di dare tutto e abbiamo sempre ricevuto tanto dai nostri allenatori. Dal punto di vista umano, quindi, è stata una cosa particolarmente faticosa”.

Il presidente ha quindi accennato al criterio seguito fino ad arrivare alla soluzione dell’esonero: “Una scelta puramente tecnica presa sul trend della squadra, una valutazione fatta nell’interesse del club: l’area tecnica, che in questi anni ci ha dato letture mai banali e in ottica prospettica, ha evidenziato un trend che ci impone questa scelta. Questo è un campionato nel quale non voglio avere lo scrupolo di non aver fatto il massimo possibile”.

L’ultimo passaggio della sua introduzione, Sticchi Damiani l’ha dedicato a un saluto affettuoso al tecnico esonerato: “Permettetemi di ringraziare Gotti per il suo lavoro, per me è stato il grande artefice della salvezza dello scorso anno. È stato faticoso comunicargli la notizia, ma quando si tratta di pensare al bene del Lecce si affrontano anche questi sacrifici emotivi. Ringrazio lui, il suo secondo e tutto lo staff” ha concluso, citandone uno per uno i nomi..

Ritrovare la rotta con un altro timoniere

Poi la palla è passata a Corvino, che ha esordito ricordando come il primo esonero da lui deciso sia arrivato 32 anni dopo l’inizio della propria carriera: “Gli esoneri non li impone l’area tecnica, sono decisioni condivise e seguono le analisi fatte. Ci sono momenti della stagione per farle, noi l’abbiamo fatta dopo 12 giornate”.

Il direttore ha quindi esposto le basi della sua valutazione. Di fondo c’è la convinzione che la squadra avesse smarrito l’identità tattica che l’ha contraddistinta negli ultimi anni (incentrata sul 4-3-3): “Quando c’è qualche cambiamento di rotta di cui mi viene chiesto conto in quanto responsabile dell’area tecnica, io mi rivolgo al timoniere. Per me cambiare guida è sempre un trauma, ma nemmeno io voglio avere rimpianti. Certo, tutti commettiamo errori e io tramite quelli sono arrivato dalla Terza Categoria alla Champions League, passando per i nove campionati di serie A con il Lecce e otto titoli nazionali vinti”.

Corvino ha fatto notare che il Lecce non si era mai ritrovato tra le ultime tre nei precedenti campionati e per giunta con quei dati preoccupanti riferiti alla difesa (in quattro stanno facendo peggio) e all’attacco (il peggiore, con solo cinque gol all’attivo), il cui combinato diposto si traduce con la peggiore differenza reti.

Le due leggende da sfatare

Anche il presidente, in seconda battuta, è tornato sull’aspetto tattico: “Gotti l’anno scorso ci aveva dato la tranquillità che avevamo perso, quest’anno già dal ritiro abbiamo visto deviazioni dalle linee programmatiche finendo in un percorso che è sfuggito al controllo di tutti: il direttore non fa la formazione, anche questa è un’altra leggenda che voglio sfatare”.

La prima è invece il sospetto, che lo striscione esposto venerdì sera in Curva Nord avrebbe esplicitato, che il Lecce abbia il braccino corto in fatto di spese sul mercato: “Questi sono messaggi che fanno parte delle dinamiche del calcio – ha detto Sticchi Damiani . Nessuno di noi si arricchisce, cerchiamo solo di non sprecare risorse. L’attenzione al bilancio è segno di cura e lungimiranza. Potremmo fare ‘all-in’ in un anno, ma poi cosa rimane. Ci sono errori fisiologici e di questi non dovremmo neanche parlare, e poi ci sono quelli che mettono in ginocchio il club. Io so che l’area tecnica non farà mai questo secondo tipo di errore”.

Trinchera, dal canto suo, ha fatto appello ai nervi saldi e all’unità di intenti: “Tra gli addetti ai lavori ci considerano ogni anno come la più probabile retrocessa. Noi non permetteremo il disfattismo. Il livello quest’anno si è alzato moltissimo. Questa piazza ha dimostrato che quando è compatta e genera energia che noi avvertiamo, possiamo anche sopperire alle differenze in campo”.

LeccePrima è anche su Whatsapp. Seguici sul nostro canale.

-

PREV ritrovato nella Loira il corpo di un ragazzo di 19 anni scomparso
NEXT Il meteo della settimana: dettagli quotidiani del trambusto