L’uomo in più che potrebbe dare una mano a stravolgere il destino nerazzurro. Il giocatore in grado di scardinare le difese chiuse a doppia, spesso a tripla mandata. Ma soprattutto un centrocampista corteggiato da molte, ma arrivato a Bergamo per sposare un progetto e fare la differenza: il partita del pranzo contro l’Udinese, sua ex squadra, può essere l’ennesimo trampolino per Lazar Samardžićgià entrato nei meccanismi di un’Atalanta che da inizio a stagione è riuscita a sorprendere chiunque.
Motivazioni
“Quando mi ha chiamato il direttore sportivo D’Amico, sapevo di voler venire qui. Non avevo incertezze perché l’Atalanta è una squadra in cui molti giocatori riescono davvero a sviluppare il proprio potenziale. Avevo grandi aspettative su quello che Gasperini avrebbe chiesto a me e alla squadra, e devo dire che le ha soddisfatte tutte. La sua mentalità mi piace molto: insiste sempre su un concetto, ovvero quello di portare palla agli attaccanti e affrontare il gioco con serenità”, ha dichiarato il serbo ai microfoni di Cronache di Spogliatoio.
Parole che fanno intendere un concetto abbastanza chiaro, ovvero quello di un Samardzic desideroso di voltare pagina, di alzare l’asticella e sposare il progetto di una squadra in grado di avere un costante miglioramento.
Il Blitz di Steve
Vicino all’Inter – trattativa poi saltata a causa di un mancato accordo tra le società – e corteggiato dal Napoli (tutto bloccato a causa di un “malinteso”, come poi spiegato dal presidente dei bianconeri), Samardzic ha scelto di rimanere in Friuli fino alla scorsa estate quando l’Atalanta, dopo aver messo sul piatto circa 25 milioni di euro, ha convinto il serbo. Il resto è già storia, coi due gol a Bologna e Monza: il campionato è iniziato da poco, ma c’è già chi si è adatto nel miglior modo nella realtà nerazzurra.