Caratteristiche
- Titolo : Il Regno
- Direttore(i) : Julien Colonna
- Con : Ghjuanna Benedetti, Anthony Morganti, Thomas Bronzini de Caraffa e Saveriu Santucci.
- Distributore : Alla vita
- Genere : Dramma
- Paga : Francia
- Durata : 108 minuti
- Data di rilascio : 13 novembre 2024
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- Valutazione del revisore : 4/10 par 1 critica
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Primo lungometraggio co-scritto e diretto da Julien Colonna, Il RegnoSelezione ufficiale del Festival di Cannes 2024 nella categoria Un certain Regard, si svolge in Corsica nel 1995. Lesia sta vivendo la sua prima estate da adolescente. Un giorno, un uomo irrompe e la porta in moto in una villa isolata dove trova suo padre, nascosto, circondato dai suoi uomini. Scoppia una guerra nella comunità e il cappio si stringe attorno al clan. La morte colpisce. Inizia allora un inseguimento durante il quale padre e figlia impareranno a guardarsi, a capirsi e ad amarsi.
Un dramma che funziona
E per essere un'opera prima, Julien Colonna colpisce forte. Decide di assumere il punto di vista di Lesia, una ragazza di 15 anni figlia di un boss mafioso corso. È un'adolescente normale. La sua estate sta andando bene, con un po' di romanticismo. Un giorno viene colta di sorpresa in una magnifica villa dove si nasconde suo padre, di cui vede pochissimo. È appena avvenuto un attentato con un'autobomba e sembra che lui sia stato preso di mira. Sembra quindi sul punto di scoppiare una guerra in Corsica. Lesia (l'attrice non professionista Giovanna Benedettiche se la cava più che bene) conosce bene questo mondo, ma il fatto di portarlo permette allo spettatore di scoprirlo, di capire chi è chi nella gerarchia di questo ambiente.
La prima parte del film è quindi la scoperta della mafia, la seconda è la guerra con morti da entrambe le parti. La terza parte si concentra su Lesia e suo padre Pierre Paul, anche lui attore non professionista, molto credibile nel ruolo, Saverio Santucciche fuggirà e si nasconderà. In quel momento, Il Regno salta il dramma puro con lo sviluppo del rapporto padre/figlia. I momenti trascorsi insieme sono pochi e rari e sono quindi preziosi. Questo è il regno del titolo.
Una guerra nel cuore della mafia corsa
Questo è anche il luogo in cui impariamo di più sul padre. Durante un lungo monologo alla figlia, capiamo come è caduto in questo ambiente, cosa ha fatto, il circolo di violenza in cui è stato trascinato molto presto. E tutto è ben fatto. La scrittura della sceneggiatura risulta essere semplice ma efficace. Non c'è necessariamente bisogno di molto dialogo. Il film offre un buon tuffo in questo ambiente e la trama si concentra su un tema interessante e completo fino al finale, dove ricomincia il ciclo di violenza.
Julien Colonna racconta bene la sua storia. I suoi attori, per lo più non professionisti, sono ben diretti. L'alchimia tra Ghjuvanna Benedett e Saveriu Santucci è eccellente e crediamo completamente nel loro rapporto padre/figlia. Il regista avrebbe potuto cadere nella trappola di fare troppo ma no, il che è una scommessa vincente. Anche tecnicamente il film privilegia la macchina da presa a mano per immergerci in questo ambiente e seguirne gli attori.
Un primo lungometraggio magistrale
Il regista non fa tante storie, anche se propone delle bellissime inquadrature che mettono in risalto le magnifiche ambientazioni naturali dell'isola della bellezza. Anche la riproduzione degli anni '90 è di buona qualità. Il ritmo del film è buono. Quello che abbiamo lì è un ritmo tranquillo, con alcuni momenti belli e altri meno. In ogni caso non ci annoiamo per poco più di 1 ora e 40 minuti. Infine, la musica diAudrey Ismaël è raramente presente, ma comunque ben utilizzato.
In verità c'è poco da dire Il Regno. È un dramma ben eseguito. Una pedalata accattivante ed un tuffo efficace nell'ambiente corso. Un primo lungometraggio padroneggiato dall'inizio alla fine, con un commovente duo di attori non professionisti. Un regista da seguire.